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Come creare la newsletter perfetta: 4 dritte per fare centro con l’email marketing

Quale è il canale migliore per fare digital marketing? Instagram, Facebook, Twitter?
Se n’è accorto anche chi non si occupa di digital marketing : i social media ricoprono un ruolo sempre più importante nei piani di comunicazione delle aziende di ogni dimensione, eppure il caro vecchio email marketing resiste alle mode, confermandosi come il metodo più efficace per entrare in contatto con i propri clienti e con quelli potenziali.

 

 

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3 idee per usare la nuova funzionalità “Invia messaggio” delle pagine Facebook

Facebook, in sordina e gradualmente come ormai ci ha abituati, sta rilasciando una nuova feature per le Pagine. Si tratta della funzionalità “Invia messaggio”, visibile da parte dei gestori della pagina e che compare in corrispondenza del commento di un fan al post della pagina.
L’opzione si va ad aggiungere ai ben noti “Mi piace” e “Rispondi”.

Nuova funzionalità "Invia messaggio" per le pagine Facebook
La nuova funzionalità “Invia messaggio” si aggiungere alle azioni classiche del “Mi piace” e del “Rispondi”

A ben pensarci si tratta di una piccola rivoluzione per chi si occupa di gestire pagine Facebook: fino ad oggi gli admin non potevano mandare in messaggio one-to-one ad un fan in modalità privata e con il profilo della pagina, a meno che l’utente stesso non inviasse un messaggio privato alla pagina stessa.
L’introduzione dell’ “Invia messaggio” ribalta i ruoli e i pesi, consegnando nelle mani di tutti quelli che si occupano di gestire una pagina uno strumento molto potente ma da utilizzare con attenzione per evitare rovinosi scivoloni.

Il suo funzionamento è semplice ed immediato: cliccando su “Invia messaggio” viene visualizzato un pop up in cui è possibile contattare il fan attraverso un messaggio privato non visibile agli altri fan della pagina.

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Social network

Cosa sono i social media oggi?

Facebook Friends Cartoon

Una segnalazione veloce ad una risorsa che mi è capitata sotto gli occhi in questi giorni. Si tratta di una presentazione di scenario digitale che vuole tratteggiare lo stato dell’arte dei social media prendendo come spunto alcuni numeri derivati dalle attività degli utenti in rete.

Con un titolo un po’ sopra le righe, “What The F*** is Social Media now” di All Digital mette in fila, in un centinaio di slide, alcune interessanti evidenze con lo scopo di raccontare cosa è diventata la rete ai giorni nostri.

Ecco, solo alcune delle cifre citate dalla presentazione:

  • 500 miliardi: numero di minuti spesi su Facebook al mese
  • 25 miliardi: contenuti condivisi ogni mese su Facebook
  • 500 miliardi: la quantità di singole alterazioni della percezione che, attraverso i social media, gli americani generano ogni anno
  • 24 ore: la lunghezza dei video uploadati su YouTube ogni minuto
  • 2 miliardi: il numero di video guardati ogni giorno su YouTube
  • 4 miliardi: il numero delle immagini caricate su Flickr

Tutto ciò dà immediatamente la percezione di un ecosistema di contenuti in continua cresci ed espansione che sta conoscendo uno sviluppo con tassi esponenziali. La cosa interssante è che i social media influenzano la vita al di fuori della rete. Un esempio lo si ricava direttamente da un dato condiviso nella presentazione: un sesto dei matrimoni dell’ultimo anno hanno unito persone che si sono conosciute o sono state messe in contatto attraverso siti di social network.

Scorrendo le slide mi sono chiesto: ha ancora senso parlare (solo) di fenomeno dei social media? A me pare quantomeno riduttivo.

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Cinque regole per migliorare i contenuti del vostro sito

5 Regole per migliorare i contenuti del vostro sitoQuante volte avete sentito queste frasi: “I siti in flash sono migliori perchè sono più belli” o, ancora (per chi è del campo) “Fatemi un sito emozionale, con delle immagini belle grosse“?

Ora le cose sono drasticamente cambiate perchè ognuno di noi può aprire il proprio sito personale in pochi secondi e gratuitamente. Di conseguenza il vero valore si è spostato da “esserci” a “esserci bene“. Quale è l’elemento che ci consente di distingerci dalla massa? Cosa ci aiuta a far emergere la nostra voce in mezzo a mille altre? Quale è il fattore che ci permette di acquisire sempre più lettori, followers o fans?

I motori di ricerca non valutano un sito dal suo aspetto grafico, ma da quello che c’è scritto dentro.
Va da sè, quindi, che il fattore sui cui porre l’attenzione sono i contenuti. I contenuti sono l’asset fondamentale per un sito web, il vero valore aggiunto di un progetto digitale, ecco perchè è necessario curarli e gestirli nel migliore dei modi.

La Content Strategy è l’attività che si occupa proprio della gestione dei contenuti e della loro proposizione all’interno dei vari canali digitali. La parola strategia non è certo messa a caso: ogni “luogo” virtuale necessità di linguaggi e approcci differenti a seconda degli interlocutori a cui si vuole rivolgere e alle finalità a cui il sito aspira.
Il caso dei siti internet aziendale, poi, è palese. Per molte società la cura dei contenuti pubblicati sul proprio sito  non è considerata un’attività importante, con la consequenza di pagine piene di testo ma senza senso, poco comunicative.

E’ doveroso quindi cominciare dalle basi e, prima di pianificare una piano editoriale di lungo termine, è meglio fissarsi bene in mente poche ma efficaci regole per migliorare i contenuti del proprio sito.

  1. Scrivete meno, non di più.
    Generalmente, i contenuti del vostro sito sono inutili se non assolvono almeno a uno o entrambi dei seguenti obiettivi:

    • Spiegano cose fondamentali del vostro business?
    • Aiutano i vostri lettori (o clienti) a svolger un compito ben preciso?

    Quanti dei vostri contenuti rispondono positivamente a queste domande? Se la percentuale è minore del 70% prenderei in seria considerazione una rivisitazione generale.
    Ma perchè avere meno contenuti? Ci sono almeno tre motivi per scegliere la formula “less is more”:

    • Meno conentenuti sono più semplici da gestire
    • Meno contenuti sono più facili da navigare
    • Meno contenuti sono più economici da prodorre.
  2. Siate coscenti dei contenuti presenti sul tuo sito.
    Gestire dei contenuti non è semplice.
    E’ bene, pertanto, aver sempre in mente quali sono i contenuti presenti nel sito per poter prendere decisioni importanti avendo una visione di massima completa.
    Solitamente, se il sito è molto grosso, occorre distingere in due fasi la catalogazione: content audit (quali sono i contenuti a disposizione?) e content evaluation ( di tutti i contenuti disponibili, quali sono veramente importanti?)
  3. Imparate ad ascoltare.
    Anche se questa è un’espressione ormai inflazionata, non c’è cosa più difficile da fare. Ma ascoltare cosa? Sostanzialmente due “voci”: innanzi tutto quella interna, perchè la responsabilità dei contenuti è condivisa tra più attori. E, in quanto persone, hanno delle esigenze che vanno prese in considerazione.  E poi quella esterna (sicuramente più importante): nessuno conosce meglio le necessità dei clienti se non i clienti stessi. Coinvolgiamoli, dedichiamo a loro del tempo, diamo loro gli strumenti giusti per parlare con noi.
  4. Impiegate una persona dedicata a seguire i contenuti.
    Qui non è possibile scendere a compromessi. Se per voi i contenuti sono veramente un fattore chiave, non potete pensare che la loro gestione sia uno dei tanti compiti di una persona. Serve una figura professionale che si dedichi full time a questa attività e che sposi in toto i tre punti precedenti.
  5. Chiedetevi sempre: “Perchè?”. Questa domanda è fondamentale quando si deve prendere una decisione sui contenuti. Chiedersi la motivazione dell’esigenza di un contenuto vi permetterà di capire se quel contenuto è veramente fondamentale o potrebbe essere superfluo.

Cominciate a tener presente queste regole, vedrete il vostro sito ( e la vostra azienda) ne risentirà positivamente.

Avete altre regole da proporre? Vi trovate d’accordo con questi cinque consigli o secondo voi manca qualcosa?

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Non siamo il Paese di Riina, ma quello di Falcone

[da oggi questo blog ospiterà occasionalmente post di un altro autore. Un’autrice, per essere preciso. E’ alla sua prima esperienza ma sono più che felice di ospitare i suoi primi passi nel mondo del blogging perchè credo che abbia cose interessanti da raccontare. Ma questo, ovviamente, sarete voi a giudicarlo.]

Avevo promesso al padrone di casa di questo blog che non avrei scritto cose stupide nè banali per non rovinargli la reputazione. Per fortuna l’ispirazione per decidermi ad iniziare è arrivata ieri sera guardando Che tempo che fa, uno dei miei programmi televisivi preferiti.
Sono perciò felice di darvi (e di darmi) il benvenuto partendo da un tema che sento importante, o meglio da una persona importante.
Roberto Saviano è uno di quegli uomini che io definisco affascinanti e attraenti: cattura l’attenzione per ciò che racconta, ma anche per come lo racconta.

Probabilmente mi sento coinvolta in modo particolare dalle sue parole per le mie origini partenopee, ma credo che riguardino un po’ tutti noi in quanto cittadini italiani.
Ho scelto quella frase come titolo del mio primo post, non come riassunto del suo discorso: forse non è neanche tra le battute più significative, eppure mi ha colpita perché sembra urlare contro la generalizzazione, di qualsiasi cosa.
Un ringraziamento speciale è rivolto a Fabio Fazio e agli autori in generale del programma, perché non si stancano mai di invitare un personaggio che, a mio parere, in televisione si vede davvero troppo poco.