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Social network

L'uomo è un animale sociale, da sempre!

Passando in rassegna, come ogni mattina, il mio elenco di feed, trovo un post molto bello di Enzo Santagata, che ribloggo in toto.  Non tanto per la qualità dell’intervento, di indubbia validità, ma quanto perchè in questi giorni stavo facendo delle riflessioni esattamente su questo tema. Non avrei potuto dirlo meglio di come ha già  fatto Enzo. Grazie 🙂

Ecco il post:

Cosa c’è dietro il successo dei social media? La domanda è uscita fuori in una classica discussione tra colleghi durante la pausa caffè. Anche se la risposta può essere scontata, su  un blog che tratta di social media, un ulteriore riflessione mi ha permesso di chiedermi: perchè la gente usa i social media?

L’uomo è un animale sociale, le persone non sono fatte per stare da sole. (Seneca)

Eccolo il segreto. Le attività che si fanno sui social media non sono niente di nuovo, niente che l’uomo non faccia già da decine di secoli. Conversare, socializzare, condividere, comunicare, informare, avvertire, descrivere, manifestare, riferire, confidare e trasmettere sono cose che facevamo ben prima dell’avvento di Facebook.

I social media hanno consentito l’abbattimento di barriere che senza i nuovi media e senza internet sarebbero state impossibili da valicare con questa facilità. Basti pensare alla velocità con cui il nostro messaggio può raggiungere potenzialmente chiunque nel mondo e in qualunque posto.

Se quindi le azioni sono le stesse ciò che è cambiato è il mezzo con cui diffonderle. E la comunicazione d’impresa ha il dovere di adattarsi. Non è una scelta, così come non lo era 100 anni fa lo scegliere tra il megafono e i cartelloni.

It’s evolution, baby direbbero i Pearl Jam, e le aziende che sapranno adattarsi meglio a questi nuovi paradigmi  avranno un vantaggio spaventoso rispetto ai concorrenti, a patto però di interpretare correttamente le nuove dinamiche senza trucchetti e senza furbizia. Perchè non va dimenticato come i social media rendano il mondo un posto incredibilmente piccolo, ma potenzialmente migliore e più giusto e, soprattutto, tengono la gente lontana dalla tv. Che non è mai una cosa sbagliata.”

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Web

Google, che combini?

L’altro giorno disservizio sul motore.

Prima stavo cercando di scaricare la posta tramite IMAP con il mio mac, ma Thunderbird si continuava a piantare. Fatto strano. Ho controllato direttamente tramite webmail per verificare se fosse un problema mio o di Google. Ho paura che sia la seconda ipotesi.

Questo il risultato:

gmail

Che sta succedendo?

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Lavoro Social network

I Social Network causano depressione nei teenager

Confidare i propri sentimenti in Rete porterebbe ad un aumento di ansia e di depressione negli adolescenti. Queste le conclusioni di uno studio condotto da un team di ricercatori della Stony Brook University di New York.

web 2.0L’analisi è stata condotta in due diversi step: durante la prima fase sono state intervistate 83 teenager con età media intorno ai 13 anni con domande atte ad anlizzare la quantità di tempo passata in Internet a comunicare con gli amici. In particolar modo si è voluto osservare quale percentuale di questo tempo venisse utilizzata per confidarsi rispetto alle proprie situazioni sentimentali. La seconda fase dello studio è avvenuta ad un anno dalla prima, in cui i ricercatori hanno analizzato le eventuali evoluzioni, sottoponendo le teenager ai tipici test per la determinazione dello stato depressivo.

I risultati sembrerebbero evidendiare una stretta correlazione tra la quantità di tempo passato in Rete a confidarsi e l’aumento dei sintomi che possono indurre a depressione. Rischio sensibilmente amplificato dalla continua affermazione di piattaforme di Social Network, i blog e dall’uso massivo di IM.

Considerato che i fenomeni che vedono il Web protagonista male si sposano con le mezze misure,si potrebbe pensare che il passo tra esaltare il Web 2.0 e demonizzarlo come causa di patologie croniche è assai breve.

A mio avviso questo studio dimostra come ci sia un uso distorto dei Social Network e degli strumenti di comunicazione in Rete. Da una parte la questione è lato user: gli adolescenti sono forse un po’ troppo tecnologicamente “immaturi”, usando questi strumenti come lavagna su cui tracciare le evoluzioni della propria intimità, esponendole senza riserve al pubblico dominio. La personalità di alcuni di loro, forse ancora troppo fragile, potrebbe essere lasciata in balia di consigli e raccomandazioni di chiunque, con la conseguenza di uno smarrimento della propria identità

Generalizzando il discorso, ritengo che i Social Network siano nati e sviluppati per comunicare, condividere, intessere relazioni. Alcuni mettendo al centro i contenuti (YouTube, Last.fm, Flickr) altri concentrandosi sul profilo vero e proprio delle persone che li popolano (FB, Badoo, LinkedIn). La “socialità estesa” (termine con cui definisco le possibilità di comunicazione offerte dai Social Network) non include necessariamente l’esposizione totale della persona, ma si limita ad abilitare gli individui ad entrare in contatto tra loro, scambiarsi idee, condividere esperienze e tessere nuove relazioni.

Senza dubbio queste piattaforme permettono alle persone di rivelare qualsiasi informazione di se stesse, tanto da costruirci un business; di ieri infatti la notizia che FB permetterà alle aziende di compiere ricerce di mercato, ovviamente profilatissime. Ricordo però che la volontà di rivelare più o meno informazioni personali è sempre demandata alla coscienza all’utente stesso.

Insomma…tutto dipende da come si usa il mezzo che, di per sè, non è nè buono nè cattivo.

Personalmente, se devo confidare qualcosa di personale, lascio da parte il Web e uso il modo più analogico (ed efficace) del mondo: il mio migliore amico.

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Web

Google: questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer??

Update, ore 16.20: problema rientrato!


Ore 16,11 qualsiasi cosa si ricerchi con Google, compare una strana scritta sotto il title del sito “Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer”!

googleerr

Se si clicca sul nome del sito, questo è il risultato:

googleerr2

Dicitura quantomeno strana, no? Provo quindi a cliccare “pagina diagnostica di Navigazione sicura”.

Questa la pagina:

googleerr3

In altre parole: in questi minuti nessuna pagina è accessibile dal mio pc tramite Google. Indagherò se è un problema del mio provider o globale.

Certo, ci sono molti altri motori di ricerca, ma un Server Error di Google assomiglia a qualcosa di molto vicino all’Apocalisse del Web 😉

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Apple

Creare suonerie per iPhone, tutto online!

Chi tra di voi è possessore di un iPhone (come me) avrà notato che è impossibile creare una suoneria a partire da un brano presente nella propria liberia di iTunes, a meno che quest’ultimo non sia stato acquistato nell’iTunes Store. Il messaggio d’errore è il seguente:

itunes

Non volendo rinunciare ad avere delle suonerie personalizzate, mi sono chiesto come poter aggirare il problema e navigando per la Rete mi sono abbattuto in questo sito: Audiko. E’ un servizio SaaS (per chi non sapesse cosa significa, si legga questo link) che permette di creare le proprie suonerie a partire da un qualsiasi file .mp3 che abbiamo sul pc. Il processo di creazione si divide in tre semplici fasi:

  1. Upload del file .mp3 da cui vogliamo ricavare la suoneria (o in alternativa si indica la URL in Rete del file)
  2. Il servizio analizza la traccia e dà la possibilità di scegliere i 20 secondi (questa, purtroppo, è una durata fissa imposta dal sistema) della canzone da cui trarre la suoneria. E’ possibile eseguire un prelisten tramite un tasto
  3. Cliccare su “Create ringtone!”
  4. Scegliere Artista, Titolo, Album, Genere (se l’mp3 conteneva già queste informazioni i dati sono compilati automaticamente)
  5. Premere “Done!”
  6. Al termine del processo vengono date tre opzioni: download della suoneria sul desktop, download della suoneria per iPhone, download della suoneria in un formato compatibile con i vecchi modelli di cellulare (AMR)

Ovviamente scegliamo la seconda opzione e, quando si apre la finestra di dialogo, decidiamo di aprire il file direttamente con iTunes. Voilà ecco che il nostro brano compare tra le “suonerie” della nostra libreria. A questo punto basterà semplicemente sincronizzare il nostro Melafonino oppure trascinare il brano all’interno della suonerie del telefono. Semplice, vero?

Ma c’è di più: se la canzione da cui vogliamo ricavare la suoneria è abbastanza famosa, è possibile che qualcun altro abbia fatto già il lavoro al posto nostro :). Eh sì, Audiko ha un database interno che registra le suonerie create dagli utenti (se questi ne danno l’autorizzazione, ovviamente).

Un ottimo servizio insomma: intuitivo, semplicissimo da usare, ma sopratutto molto utile. E che permette ai possessori del Melafonino di personalizzarlo con decine di ringtones preferiti!