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Calciomercato, 3 modelli di articoli giornalistici pronti per l’uso

Cari giornalisti sportivi, cari redattori pagati a parole, cari stagisti costretti a lavorare gratis, l’estate è un periodo convulso per il calcio, lo sapete e lo sappiamo bene tutti.
Terminati i campionati e le coppe e in assenza di Europei e Mondiali, il racconto quotidiano del calcio subisce una battuta da arresto. E adesso, cosa raccontiamo? Ma come, c’è il calciomercato!

Già dalle prime ore che seguono la stagione ufficiale, ecco che il gran circo si rimette in moto, sempre uguale a se stesso: via ai grandi proclami, annunci di scambi clamorosi, retroscena insospettabili, la rivelazione delle mezza verità.
Del resto ci sono da occupare intere pagine di giornali e macinare pagine viste dalla metà di giugno alla fine d’agosto. Più di 70 giorni di nulla.

Tutti, nessuno escluso, la mattina si svegliano con un solo obiettivo: trovare una notizia, una qualunque, e vestirla da scoop dell’estate.
Va bene qualsiasi cosa: basta anche un voce non confermata, un “sentito dire” da piazza di paese. L’importante è scrivere un articolo, una maledetta cartella che giustifichi il proprio lavoro. Poi domani si vedrà.

E allora mi è venuta voglia di fare un regalo a questi piccoli martiri laici di un giornalismo fatto di quantità e di gare a chi la spara più grossa.

Ecco 3 articoli già pronti, agili per il web ma adatti anche alla carta, pronti per ogni evenienza da copiare-incollare per fare felice il proprio caporedattore.
Basta solo cambiare quelle due o tre variabili e il gioco è fatto: l’articolo-tipo per il calciomercato è servito! Facile, eh?

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Piuttost che Thohir, l’è mei piuttost

Erick Thohir
Erick Thohir, uno degli uomini più ricchi d’Indonesia

Ormai tutti lo danno per certo: Massimo Moratti venderà una parte della “sua” Inter a Erick Thohir, multimilionario indonesiano. Quanto? Le ipotesi, come spesso avviene in questi casi, si molte e diverse tra loro: qualcuno dice il 20-30% delle quote, altri parlano di 51%, i più informati assicurano che il tycoon asiatico voglia rilevare fino all’80% della società diventando, di fatto, il nuovo proprietario dell’ F.c. Internazionale.
Ma i numeri mi importano poco, quello che mi preoccupa è altro.

I soldi fanno la felicità?

Ora, i quattrini fanno gola a tutti, soprattutto se devi appianare un debito che assomiglia sempre di più a un buco nero e nello stesso tempo c’è in cantiere l’idea di costruire uno stadio di proprietà, ma la prospettiva che l’attuale presidente dell’Inter possa vendere la sua “creatura” apre uno scenario che va oltre un semplice compravendita societaria.

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Il derby: ogni volta la stessa storia

Inter - MilanCapita (di solito) due volte l’anno ed è sempre la stessa storia. Non importa chi ha più punti o chi ha le motivazioni più forti. Il derby di Milano è una partita con una storia a sé dove le previsioni dei guru statistici lasciano il tempo che trovano. Nelle che precedono l’evento i tifosi di entrambi gli schieramenti si divertono a prevedere quale formazione scenderà in campo, a rammaricarsi o a godere per il numero degli infortunati della propria squadra o di quella avversa, a sperare che il proprio beniamino peschi dal cilindro una prestazione memorabile.

E poi ci sono i commenti  sull’arbitro, che nell’italietta calciofila è accusato spesso di essere l’ago della bilancia; i più ferrati, quelli che hanno una memoria da almanacco, reciteranno a memoria tutti i precedenti del direttore di gara, con l’intenzione di dimostrare che gli avversari da battere in campo saranno 12 e non 11. Non importa chi sia stato designato, sarà sempre un arbitro avverso alla propria squadra e nettamente compiacente all’altra.

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Bolt è un alieno, 3 medaglie d’oro a Londra 2012

Lo puoi amare o odiare. I suoi balletti possono irritare o strapparti un sorriso. Una cosa è certa: Usain Bolt ha un talento assolutamente fuori dalla media. Le sue prestazioni sono così incredibili tali da mettere in ombra gli altri atleti che, in sua assenza, godrebbero dei riflettori.

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Torgnon, 19 febbraio 2011

Quando vado in montagna sto bene, mi sento a mio agio e adoro guardare la grandezza della natura che mi circonda. Preziosissimi momenti di disintossicazione dal ritmo serrato imposto dalla settimana cittadina.

Vogliamo aggiungerci anche una giornata di sci con un sole splendente che illumina i pendii per tutta la giornata?
Beh, devo dire che la pace dei sensi non pare poi così distante.