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Fallire per vincere

Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.

Michael Jordan

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Apertura stagione sciistica 2010/2011 a Cervinia

Ieri, insieme al mio caro fratellino, abbiamo riaperto la stagione sciistica 2010/2010. Quale location migliore per l’esordio sulle nevi se non Cervinia?

A dir la verità è stata una scelta quasi obbligata visto che è una delle poche località in cui si può sciare già dall’inizio di novembre. Ottima giornata con un bellissimo sole; temperatura forse un po’ troppo alta che non ha permesso una tenuta perfetta della neve per tutta la giornata, ma c’è proprio di che lamentarsi.

E’ stata anche l’occasione per provare l’accoppiata di attrezzatura, con l’esordio dei nuovi sci e dei nuovi scarponi. Devo dire niente male, anche se è presto per esprimere un giudizio definitivo. Si sa che quando le lamine sono nuove è un gran bell’andare 🙂 Vedremo più avanti se le promesse fatte dal tizio che me li ha venduti (“Perfetti per fare ogni tipo di discesa“) verranno mantenute.

Visto la giornata metereologicamente impeccabile è stata anche l’occasione per scattare qualche bella foto ad un paesaggio mozzafiato. Sciare tra il Cervino e il Plateau Rosà non ha veramente prezzo e tutto il comprensorio offre una vista d’insieme sull’arco alpino veramente da togliere il fiato.

Qui sotto un po’ di scatti, presi dal mio account di Flickr:

C’è stato spazio anche per qualche video in cui i e Andrea ci siamo divertiti a riprendere le nostre discese. Qui sotto un la playlist caricata sul mio canale di YouTube.

Grazie Andre, alla prossima!

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Nike+ GPS: finalmente la tracciatura delle corse

Nike+ GPS

L’altro giorno prima di addormentarmi do un’occhiata ai miei feed RSS e l’occhio mi cade su un post di Techcrunch: Going The Distance: Nike+ GPS Vs. Run Keeper. L’articolo, che mette a confronto due delle più note applicazioni per registrare le proprie sessioni di running, in realtà mi rende consapevole di una novità: Nike+ evolve la propria offerta e mette a disposizione un’app che permette anche la tracciatura della propria corsa utilizzando il GPS integrato del proprio iPhone.

Feature interessante per chi, come me, utilizza quest’applicazione per tenere sotto controllo l’andamento delle corse. In effetti era da tempo che mi chiedevo come mai Nike non decidesse di sfruttare la geolocalizzazione per arricchire il servizio già ottimo di registrazione dei propri allenamenti. Ed ecco che la risposta non si è fatta aspettare con la release di questa nuova App. Fino alla sua uscita era possibile disegnare il proprio percorso di corsa solo manualmente, tracciando l’itinerario seguito ed associando ad esso la corsa di riferimento. Ora tutto avviene in modo automatico e devo dire che il risultato è soddisfacente. Ma come funziona il tutto? Vediamolo insieme.

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Barcellona – Inter: la sconfitta più bella

Mourinho Barcellona Inter

Ce l’hanno messa davvero tutta, i cari catalani, per infondere timore all’Inter prima della finale che avrebbe decretato la squadra che sarebbe andata a Madrid.

Magliette per caricare spingere i tifosi allo stadio, spot televisivi, minacce di terrore, baccano sotto le finestre dell’albergo, presunte pendenze fiscali.
A dire il vero i blaugrana non hanno eccelso anche con la sportività post-partita, visto gli innaffiatori che sono stati azionati per impedire ai giocatori di festeggiare sotto la curva affollata dai pochi ma intrepidi fedelissimi che hanno seguito gli 11 (o dieci?) di Mourinho in trasferta.

Ma non c’è stato niente da fare per fermare l’armata nerazzurra che per 68 minuti ha giocato in 10 contro 11, dimostrando tanta organizzazione e un’eccellente compattezza contro la squadra con il miglior gioco offensivo del mondo.

Ora un appuntamento comune: vi aspettiamo tutti qui, alle 20.45 del 22 maggio 2010, Stadio Santiago Bernabeu.

Stadio Santiago Bernabeu

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Lettera aperta a Mario Balotelli

UPDATE: il Presidente Massimo Moratti ha deciso di escludere Balotelli dai convocati alla partita di domani. Forse si è reso conto che le sue scuse sono state lette dalla squadra come una presa in giro più che un’ammissione di colpa. In questo mi sento molto vicino all’interpretazione dei giocatori nerazzurri.

UPDATE: Scuse di Balotelli appena pubblicate da inter.it. Non so voi, ma qui c’è puzza di procuratore. Mi sembrano parole senza senso, forzate, non spontanee. E, per questo, doppiamente false.

[ribloggo in toto una lettera pubblicata nella notte dai ragazzi della Curva Nord Milano. Da interista non sarei riuscito a trovare parole migliori per esprimere quello che ho dentro in questi giorni. Una riflessione decisa ma pacata è molto più efficace di molti sfoghi di rabbia, di quelli che ti fanno perdere lucidità e razionalità.]

Curva Nord Inter

Ciao SuperMario.
Dopo i fiumi di parole e di inchiostro versati all’indomani del tuo exploit durante Inter-Barcellona, anche noi, sommessamente, vorremmo dire la nostra.
Sai bene che i fischi che ti sono piovuti sulla testa da parte di tutto lo Stadio non erano il frutto di un tiro sbilenco, di un passaggio sbagliato o di un dribbling mal riuscito, ma della rabbia nel vedere dieci giocatori con la tua stessa maglia sputare sangue inseguendo gli avversari, mentre tu trotterellavi in mezzo al campo col tuo solito atteggiamento di fastidiosa indolenza e superiorità nei confronti di tutto e di tutti.
Del resto, come avresti potuto, tu che ti appresti a diventare il giocatore più forte al mondo e che esulterai solo per un tuo goal nella finale dei Campionati del Mondo, sprecare sudore per una squadretta che si sta giocando la semifinale di Champions? Che ci pensassero gli altri a sbattersi! E chi se ne frega se si tratta di Campioni, alcuni con quasi il doppio dei tuoi anni, tutti nazionali nei rispettivi paesi e con alle spalle trionfi di cui oggi tu nemmeno ti puoi sognare?
Certo, tu ti meriti una società più prestigiosa (il Milan!?), con un pubblico che finalmente sappia apprezzare il tuo attaccamento e dedizione alla maglia.
Se la Società decidesse di ritirare il numero di maglia, oltre che per meriti sportivi, anche che per chi ha infangato l’immagine del Club, il 45 non potrebbe più comparire sulla schiena dei nostri giocatori per i prossimi 200 anni!!!
Ci auguriamo solo che, al termine di questa stagione sportiva, assolutamente esaltante comunque vada a finire, quando ci ritroveremo a tributare il dovuto applauso ai protagonisti, tu non abbia l’ardire di presentarti.
Ti ricorderemo sempre, Mario, ti ricorderemo come il bamboccio che, primo (e, speriamo, ultimo) nella storia, a San Siro, si è permesso di sfilarsi la maglia e di gettarla per terra in segno di spregio. Quella stessa maglia per cui ciascuno di noi spende tempo, denaro e amore per seguirla ovunque e che tu hai avuto la fortuna di indossare.
Per noi non esisti più caro Mario, e con questa nostra, ti diciamo addio.
Grazie… no, quello proprio non ce la sentiamo…

Dei ragazzi della Nord

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