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Lavoro

Cosa è successo nel 2010?

Eventi-2010

Non parlo spesso del mio lavoro, ma per questa cosa voglio fare un’eccezione per un progetto di cui sono particolarmente soddisfatto.
Poche ore fa abbiamo rilasciato per famigliacristiana.it un’applicazione che raccoglie i principali eventi in Italia e nel mondo che si sono svolti durante l’anno che si sta per chiudere.

Attraverso una mappa interattiva potrete navigare tra oltre 80 eventi, filtrare gli avvenimenti per mese e  sfogliare oltre 400 foto e video per raccontare politica e sport, catastrofi naturali e conquiste scientifiche.

Buon divertimento! E non dimenticatevi di…condividere!

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Social network

Social media in a day

https://vimeo.com/17133929

Numeri impressionanti. Uno mole di informazioni create, scambiate e diffuse in sole 24 ore che sarebbe impensabile per contenuti non digitali.
La cosa che mi è sempre sembrata curiosa di questo processo è che tutto rimane tracciato, ma allo stesso tempo tutto perde di rilevanza, in pochi istanti. Se dovessi aprire la mia pagina di Facebook ogni cinque minuti troverei sempre contenuti diverse, postate e proposte da persone differenti.
Facebook fa registrare numeri enormi e questo ormai non sorprende (c’è solo da chiedersi fino a quando manterranno un trend di crescita esponenziale), ma se pensiamo che ogni minuto si inviano quasi 44.450 tweets, ci rendiamo conto di quali dinamiche stiano plasmando le modalità di comunicare su queste piattaforme.

Interessante vedere, a proposito di Twitter, come un singolo tweet lanciato in rete da Lady Gaga possa potenzialmente venir letto da un numero di followers che raggiungono un numero pari alle copie quotidianamente stampate del Wall Street Journal, di Usa Today e del New York Times sommate tra loro.

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Cinema

Video a 360 gradi: fine della magia del cinema?

Trovo sul blog di Alberto e ripubblico.
Impressionante, c’è poco da dire.
Dopo averlo visto, però, mi sono fatto alcune domande: che fine fa l’interpretazione del regista nel video? Dove mettiamo il particolare punto di vista e stile narrativo che contraddistingue il suo mestiere? Lo spettatore vuole davvero diventare protagonista assoluto della storia? Non preferisce, forse, farsi accompagnare attraverso le diverse inquadrature, appositamente scelte per uno scopo e per suscitare una determinata emozione?

Il video qui sopra segna sicuramente una svolta rispetto al passato. C’è qualcuno che sceglie la location, gli interpreti e la situazione; trama, scoperta ed immersione nella narrazione è lasciata totalmente allo spettatore. Che poi, chiamare spettatore chi può cambiare la sua posizione nella scena a proprio piacimento, è veramente riduttivo.

Sono però convinto di una cosa: questo tipo di video avrà molto successo in campi quali edutainment (pensate a cosa potrebbero essere i documentari visti con questa tecnica), sport (altro che spidercam di Sky) e eventi live ( essere sul palco al fianco della nostra band preferita non sarebbe male, no?).

Credo però (e spero) che l’immersività che offrono tecnologie come questa non arrivino mai a sostituire l’occhio dietro la macchina da presa di un film.
Nei film l’uomo non cerca la realtà, l’uomo vuole sentirsi raccontare una storia da qualcuno che la sa ben spiegare.

A mio avviso non c’è tecnologia, neanche quella più avanzata, che si possa sostituire all’intuito, alle sfumature e alla profondità di una narrazione di quanto possa fare un uomo dietro una macchina da presa.

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Social network

Youtube è il social network più bloccato al mondo

OpenNet Initiative si è occupata di mappare il grado di controllo e censura sui Social Networks di diversi Paesi nel mondo. Sul loro sito è presente una mappa interattiva che permette di selezionare il social network e vedere quali stati hanno intrapreso politiche di censura dei contenuti, in modo parziale e totale.
Potete vedere quella relativa a YouTube qui sotto.

Censura Youtube nel mondo
Stati che censurano Youtube nel mondo

Mettendo a confronto le varie mappe tematiche è risultato essere YouTube il social network che può vantare il record negativo con ben sette Stati al mondo che ne impediscono alla popolazione l’accesso completo: Tunisia, Libia, Turkia, Siria, Iran, Turmekistan e Birmania. Teoricamente ce ne sarebbe un ottavo, la Corea del Nord ma la ricerca di OpenNet Ititiative precisa:

“ONI has been unable to test in North Korea, but sources indicate that the government only permits citizens to access a small, tightly controlled list of websites.”

Poi ci sono alcuni Paesi che potremmo definire “controllati” dai propri governi che filtrano in modo diretto i contenuti che la popolazione può raggiungere all’interno della piattaforma di video sharing.
Tra di essi sono presenti degli Stati insospettabili come Germania e Regno Unito che si sono sempre distinti per una politica a sostegno dell’accesso alla rete. Come mai allora sono stati catalogati come paesi nei quali YouTube “…is intermittently or partially blocked” ?

Lo studio riporta che in entrambi i casi i Governi hanno deciso di limitare l’accesso ai video per delle dispute legali con i rispettivi Istituti incaricati di tutelare i diritti d’autore degli artisti; l’equivalente della SIAE italiana.

Nello specifico, queste le spiegazioni:

  • Germania: “ONI testing found no evidence that YouTube is blocked in Germany, but in 2009 YouTube temporarily blocked access to all music videos on the site during a dispute with GEMA, the organization charged with collecting German artists’ royalties.”
  • Regno unito:
    ONI testing found no evidence that YouTube is blocked in the United Kingdom, but in March 2009 YouTube temporarily blocked access to music videos during a dispute over licensing with the Performing Rights Society.”

Il video, dunque, fa più paura dei cinguettii di Twitter, delle foto di Flickr o dei contenuti che popolano Facebook.

|Via|

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Apple

iPad: una bellissima parodia

Ho già espresso la mia opinione sull’iPad qualche giorno fa. Come è naturale,  ogni oggetto che diventa uno status symbol presta il fianco ad innumerevoli parodie. Il neonato tablet della Apple non è stato certo escluso da queste dinamiche, anzi. Come dire: l’iPad o si odia o si ama.
Questa, tra le tante, è quella che mi ha colpito maggiormente. E’ realizzata bene e si mixa perfettamente con il mood Apple. Veramente un lavoro fatto bene.
Sono certo che anche ai più incalliti sostenitori dell’iPad questo breve video riuscirà a strappare un sorriso.

Tra l’altro, questi sono produzioni che, una volta di più, dimostrano che la rete sia abitata da gente veramente in gamba e con creatività da vendere.

Non è carino?