Efficacissimo paragone.
Social Media is like teen sex

Efficacissimo paragone.
Legare campagne di comunicazione sui social media alle attività più datate ma sempre attuali di email marketing non è certo cosa nuova. Gli uomini di marketing da tempo hanno capito che le due modalità di contatto possono interagire diventanto l’una il sostentamento dell’altra.
Il motivo di questo connubio è immediato: sia i social network che le email offrono alle aziende canali di contatto diretto verso i propri interlocutori. A trarne i maggiori benefici sono le realtà medio piccole, le quali da un lato non sono in grado di spendere forti budget per articolare una campagna di comunicazione su mezzi ben più costosi e dall’altro, solitamente, hanno forti capacità di adattamento e apprendimento verso qualsiasi forma di comunicazione di frontiera con costi tendenti allo zero. Le piccole realtà devono necessariamente crearsi le proprie nicchie: piattaforme social e mailing list accuratamente selezionate sembrano prestarsi perfettamente allo scopo.
Tuttavia il continuo affermarsi dei social network come catalizzatori di visite da parte degli utenti, ha spinto gli imprenditori a ripensare alle sinergie tra email e social network, ridistribuendo gli equilibri delle varie iniziative al fine di massimizzarne i risultati.
eMarketer ha recentemente pubblicato dei dati riguardanti proprio le tattiche di integrazione tra email e social media che le PMI d’oltre oceano hanno messo in atto tra il 2009 e il 2010. Nell’immagine qui sotto è possibile confrontare il peso delle diverse attività confrontate sulla distanza di un anno. Le differenze sono notevoli.
Alcune considerazioni:
In generale, quindi, cresce la fiducia verso una sempre più stretta collaborazione tra le due metodologie di contatto e l’impressione è che, attraverso una presenza costante sui social media, le imprese possano far crescere in maniera sensibile le dimensioni delle mailing list, aumetando i tassi di conversione a supporto del propri business.
In più, la qualità media dei contatti non può che aumentare perchè le persone che sono arrivate a visitare una determinata pagina aziendale hanno già, implicitamente, dimostrato interesse verso quel Brand o quel prodotto. Il potere di scegliere in modo autonomo e convinto quali comunicazioni seguire investono l’utente del ruolo di protagonista e non più di semplice destinatario della comunicazione. Il contatto con l’azienda e le propria audience avviene in territorio neutro, quello dei social network, delegando ad un piattaforma imparziale (e quindi più credibile) l’anello di congiunzione del rapporto.
In una fase in cui è sempre più difficile che gli utenti siano fidelizzati verso il sito di una marca o di un prodotto, diventa centrale ed importante proporsi in modo corretto nei luoghi che gli utenti stessi hanno eletto a spazi di espressione e nei quali riescono ad essere protagonisti. Le aziende, se intendono costruire una relazione con i propri referenti, devono farlo sommessamente e in punta di piedi, abbandonando logiche di predominanza comunicativa, ma inserendosi in modo intelligente nei flussi relazionali degli utenti.
La vera sfida da parte dell’azienda è farsi percepire come uno dei tanti elmenti indispensabili alla costruzione dell’identità della persona, sfruttando una logica delle proposta a scapito di quella basata sull’imposizione.
Quando (e se) questo valore verrà percepito, allora il legame che l’azienda avrà costruito sarà fortissimo perché l’importanza del Brand sarà così determinante nel “racconto” di una persona da non poterne più prescindere per capirne l’essenza. Apple, ad esempio, l’ha già capito e i risultati si vedono.
Torno poco fa dalla pausa pranzo e, insieme al gruppo di colleghi, ritiriamo la posta dell’ufficio.
Tra le varie scartoffie e i messaggi promozionali travestiti da auguri di Natale, la nostra attenzione si sofferma sul titolo di una testata periodica a cui siamo abbonati.
Si tratta di “Rassegna Grafica – Scienza, tecnologia, arte della stampa e della comunicazione“.
In copertina troviamo l’articolo principale che classificare come banale è fare un complimento, intitolato: “I Social Media prossimi alleati della aziende”.
Già sbalorditi per un’affermazione tanto ovvia quanto desueta, proseguiamo con la lettura dell’abstract, che recita così:
Questi nuovi media di comunicazione sono diventati un fenomeno di massa, che però sta tornando utile anche alle imprese. Consentono, infatti, a chi vuole fare business di avvalersi di un tipo di marketing diretto.
Abbiamo controllato la data, increduli. Purtroppo abbiamo avuto una conferma infelice: è proprio datato dicembre 2009.
Robe da non credere, c’è qualcuno che pensa che la partita stia per cominciare, quando ormai il fischio d’inizio è già stato dato da un bel po’.
Prendo spunto dal blog dell’amico Luca Libonati, per parlare di un’iniziativa promossa da YouTube e che si sta volgendo al termine. L’idea è quella di raccogliere attraverso la piattaforma di YouTube le performance di musicisti sparsi per il globo con lo scopo di formare un’orchesta sinfonica che suonerà “realmente” alla Carnegie Hall di New York in Aprile.
Ovviamente la proposta è potenzialmente rivolta a tutte quelle persone che sanno suonare uno strumento e si vogliono mettere in gioco per mostrare al mondo (e a se stessi) quanto valgono. In questo processo, il Social Network diventa elemento centrale imprescindibile dell’iniziativa. E’ evidente che senza una piattaforma come YouTube, questo evento non potrebbe essere organizzato.
Ho fatto un giro sul canale dedicato all’iniziativa, queste sono le mie prime impressioni:
Sono i primi tre spunti che mi sono saltati in mente 🙂 Anzi no, ne ho un quarto da da proporre: se questo esperimento dovesse riscontrare successo potrebbe dare il via ad iniziative simili ma con fine diverso.
Il primo che mi salta in mente è una sorta di Recruitment 2.0