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Bivio

Pensare al cambiamentoDevo sincero con me stesso: ho bisogno di capire bene quale strada deve prendere questo blog.

Alla sua apertura, sotto diverso nome, l’intento era quello di collezionare riflessioni e risorse legate al mondo della comunicazione digitale. Nel tempo, però, mi sono reso conto che quello che desideravo era un blog più informale dove scrivere di quello che mi passa per la testa, senza sentire peso di scadenze o tempi serrati.

Vincolare queste pagine all’analisi di quello che succede nel mondo del web e più precisamente dei social media è un lusso che, al momento, non mi posso permettere.
Credo che sia dunque arrivato il momento di distinguere la scrittura personale da quella più informativa.
Scorrendo velocemente i post prodotti negli ultimi mesi noto che sono pochi quelli realmente inerenti al mondo digitale. In più, l’errore che non voglio commettere è quello di mischiare diversi temi che non hanno niente in comune e non solo per piacere di più ai motori di ricerca 🙂

Detto questo non dimentico che l’approfondimento e la riflessione sulle evoluzioni ed innovazioni del panorama digitale sono un punto fondamentale per mantenermi aggiornato su quello che accade. In quel caso, però, non posso permettermi di scrivere un post ogni tanto, magari limitandomi a condividere un infografica o un video. Per trattare temi del genere serve tempo e dedizione e al momento sono in debito soprattutto del primo fattore.

Non è detto che il bisogno di approfondimento non si “incarni” su altri lidi, magari pensati e strutturati appositamente per trattare argomenti che qui non hanno ricevuto l’adeguato approfondimento. Non escludo anche il fatto che mi possa avvalere dell’aiuto di altre persone che come me condividono queste passioni: l’idea di un blog multi autore mi ha sempre attratto. Ma è ancora presto per parlarne.

Per ora mi accontento di essere sincero con me stesso: matteogalli.com si riappropria della sua essenza iniziale: un semplice blog personale.

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Lavoro

8 regole per una presentazione vincente

8 regole per una presentazione vincente

Arrivate nell’ufficio del cliente, estraete il vostro notebook, lo collegate al video proiettore, state per cominciare la vostra presentazione. La tensione è alta, avete passato settimane a curare ogni parola, ogni immagine, ogni margine, cambiando più volte la scaletta delle slide fino a trovare l’alchimia perfetta. Avete la certezza di poter stupire tutti con la vostre idee sul progetto web che state proponendo.

Siete sicuri di aver curato tutto nei minimi dettagli? Oggi vi regaliamo 8 (fare le solite “dieci regole” ci è sembrato un po’ troppo inflazionato”) semplici trucchi per rendere le vostre presentazioni efficaci.

  • Andate oltre. Per ottenere una presentazione che possa lasciare chi vi ascolta senza parole non è sufficiente preparare una serie di slide che si alternano con transizioni mozzafiato. Occorre stupire, facendo vedere che sapete andare oltre i grafici e le frasi ad effetto che state proiettando. Studiate, documentatevi, siate sempre aggiornati.
  • Evitate l’overload informativo. Dare troppe informazioni porta con sè almeno due aspetti negativi: innanzi tutto rende nulla la vostra presenza (se tutto quello che dovete dire è scritto nelle slide, cosa presentate a fare?). In secondo luogo escludete la possibilità di aprire un dialogo con i vostri interlocutori, saltando a piè pari la fase più stimolante e costruttiva.
  • Allenatevi a presentare. Alcune persone hanno una propensione naturale al public speaking, riuscendo a catturare l’uditorio semplicemente con la gestualità o con il ritmo usato per scandire le parole. Se voi non siete tra questi fortunati, allora è il caso che vi alleniate per migliorare la vostra esposizione. Evitare noiose ripetizioni ed eliminare le pause snervanti tra una parola e l’altra è il primo passo verso la gestione della presentazione.
  • Evitare la comicità. Non siete Steve Jobs, i vostri interlocutori non pendono dalle vostre labbra per il solo fatto che state parlando. E, soprattutto, non si aspettano di divertirsi ascoltando le vostre parole. Pretendono solo di capire in modo chiaro quello che avete da dire. Evitate quindi battute forzate (stiamo parlando di presentazioni aziendali o no?) e cercate di mantenere sempre un tono professionale.
  • Proponete esempi solo quando servono davvero. A volte spiegare un concetto grazie ad un esempio è davvero illuminante e sottolinea la veridicità delle cose che state esponendo. L’importante è non abusarne, altimenti rischierete di passare per una persona non troppo sicura di ciò che afferma.
  • Mettete al centro chi vi ascolta. Ehi, non penserete di essere i protagonisti della presentazione, vero? Quando esponente un nuovo progetto siete come un sarto che sta confezionando un abito. Avete in mente i colori, scelto il materiale, individuato gli accessori, ma le misure non le dovete prendere su di voi, ma sul vostro cliente. Il vestito è per lui. Voi siete al loro servizio, non il contrario.
  • Parlate chiaro. Ok, siamo d’accordo che alcuni termini in English, facciano la loro bella figura. Ma siete certi che chi vi ascolta stia capendo tutto perfettamente? La maggior parte delle volte è proprio qui che si decide il successo e il fallimento di una presentazione: più riuscirete a farvi capire, più sono alte le possibilità di avere un feedback positivo.
  • Viva la semplicità. Alla sola pronuncia di “Powepoint” ad alcuni dirigenti viene la pelle d’oca. Se proprio non potete farne a meno cercate perlomeno di farcirle il meno possibile di testo ed usate il visual in modo intelligente. Se invece volete non passare inosservati, beh, seguite il primo punto di questo elenco e stupite chi vi ascolta con qualche trovata fuori dalle righe.
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Lavoro

Giorni intensi, parecchie novità!

Sono un po’ di giorni che sono assente  dal blog, lo so!

E’ un allontanamento forzato perchè sono parecchio preso tra parecchie cose: trasloco degli uffici, organizzazione delle nuove attività e ambientazione in una realtà completamente nuova!

Ah, a proposito, si torna a lavorare, su un progetto veramente interessante che spero possa crescere nel tempo. Di cosa si tratta? Non svelo ancora niente, lascio un po’ di suspanse 😉

Non so quando tornerò a scrivere, spero presto onestamente. Staccare un attimo la mente e riporre i miei pensieri su una tastiera stava cominciando a farmi bene. Spero di non perdere questa abitudine.

A presto!