Twitter chiuderà il 2014 con quasi 300 milioni di utenti attivi dichiarati (anche se ultimamente la crescita di Instagram sta preoccupando i vertici dell’azienda di San Francisco). Siamo sempre lontani dai numeri di Facebook, ma di certo Twitter non si può più considerare un social media per pochi.
Da piattaforma di nicchia è rapidamente cresciuta per numero di utenti, fino a diventare il canale di comunicazione preferito da molti Vip, Brand e aziende.
Il mondo dell’informazione è stato uno dei primi ambiti dove Twitter ha trovato terreno fertile. Le testate giornalistiche ne hanno capito fin da subito il potenziale, grazie alla sua possibilità di rilanciare news in tempo reale.
Con un po’ di ritardo, un po’ per inesperienza un po’ per paura del “nuovo”, ultimamente anche la maggior parte dei giornalisti si sono decisi ad aprire un accunt Twitter e ora lo usano quotidianamente per dare visibilità ai loro articoli e per fare personal branding.
Come Social Media Editor in una redazione, ho avuto più volte il piacere di rispondere a domande che mi sono state rivolte dai giornalisti sull’utilizzo di Twitter.
Condivido qui sul blog le risposte che ho dato. Sono dei semplici consigli, dettati dal mio utilizzo quotidiano di Twitter. Sono indicazioni generiche e quindi applicate da tutti, sia da chi utilizza Twitter personalmente, sia da chi lo utilizza professionalmente
Ok, ho un account Twitter, come faccio ad aumentare i follower?
Prima cosa: bisogna avere pazienza. Con Twitter, come con ogni social media, non tutto è immediato. L’autorevolezza e l’audence non si comprano ma si guadagnano.
Seconda cosa: offri sempre del contenuto di qualità. Che si tratti di un tuo pensiero estemporaneo, il rilancio di un link di un tuo contenuto o di un reetweet di un altro utente, cerca di offrire alla tua rete sempre informazioni e risorse utili. Ciò che scrivi e che condividi parla per te e costruisce la tua autorevolezza.
Non scrivere o condividere qualcosa solo per l’ansia di farti vedere attivo. Certo, non puoi permetterti di scrivere un tweet ogni mese, ma non farti prendere dal “tweet compulsivo”. Mantieni sempre alta la qualità e il risultato arriveranno con il tempo.
Rispondi, Reetweet e Favorito? Che cosa significano, come li devo usare?
Sotto ogni singolo tweet sono presenti tre iconcine, relative alle tre funzioni principali di interazione della piattaforma.
E, come spesso accade la domenica sera, i responsabili vendite girano su @RaiTre e pregano: "Ti prego, fai che non tocchi a me" #Report
— Matteo Galli (@matteo_galli) December 14, 2014
Il loro funzionamento è abbastanza semplice.
- Rispondi: con questa funzione si replica all’autore del tweet. Il nome dell’interlocutore è posto all’inizio del tweet di risposta e il testo che verrà dopo sarà visibile solo al destinatario e ai follower in comune tra il mittente e il destinatario
- Retweet: è equivalente del comando “inoltra” nelle mail. Noti un tweet interessante sulla tua timeline? Puoi ricondividerlo con i tuoi follower cliccando sull’icona. Hai possibilità: semplice retweet e retweet con citazione (funzione disponibile nella maggior parte dei Twitter client, come ad esempio TweetDeck).
Se scegli la prima opzione riproponi il tweet esattamente come è stato scritto dall’autore. Nel secondo caso è possibile aggiungere un testo di commento prima della pubblicazione (la lunghezza totale deve sempre essere di 140 caratteri) - Favorito: è il “mi piace” di Twitter. Si usa per esprimere apprezzamento per un tweet di un utente. E’ meno impegnativo del retweet ma molto più immediato. Dalla fine dell’estate 2014 i tweet favoriti dagli altri utenti
Che differenza c’è tra @username e #hashtag
@username è il nome di un utente Twitter. Cliccando sul none utente viene visualizzato il suo profilo che mostra tutti i tweet dell’utente, i suoi following e i suoi followers. Un esempio? Ecco il mio account Twitter: @matteo_galli.
Se @username viene inserito all’interno del tweet si menziona un determinato utente. Come già anticipato nel primo punto, se @username si trova all’inizio del tweet allora il messaggio è visibile solo all’utente e sulla timeline dei reciproci follower.
Se, invece, @username viene inserito all’interno del testo, allora il messaggio è visualizzato da tutti i follower del mittente e dai follower in comune tra mittente e destinatario, e dal destinatario stesso.
Gli #hashtag, invece, sono una sorta di etichette che sono usate per “tematizzare” tutti i tweet relativi ad un determinato argomento. Sono fortemente utilizzate per il commento di eventi sportivi, televisivi, politici, ecc. Il più delle volte. Come si utilizzano? Semplice. Tutte le persone che vogliono scrivere un tweet che parla di un tema specifico, inseriscono in un punto qualsiasi del testo l’hashtag relativo a quel tema.
Chi decide l’#hashtag? Dipende. Quando si commentano programmi televisivi, l’hashtag è solitamente deciso dalla produzione che lo sfrutta anche a livello promozionale. In altri casi, invece, l’hashtag viene scelto con una modalità assolutamente democratica: un piccolo gruppo di utenti ne crea uno e se viene adottato da un numero sempre maggiore di utenti, allora diventa l’hashtag ufficiale.
Ecco un po’ di esempi: #SkySerieA, #amala, #report, #VirnaLisi, #masterchefit, #xf8.
La fondamentale differenza tra #hashtag e @username risiede nel risultato che si vuole ottenere con il loro utilizzo.
Nel primo caso voglio che il mio tweet rientri nel flusso di tutti i messaggi che condividono lo stesso #hashtag, quindi ricerco visibilità; nel secondo voglio interpellare direttamente @username perché mi aspetto da lui una risposta o un reetweet, quindi ricerco interazione.
Spesso questa logica non è immediata e non di rado capita vedere alcuni tweet dove @username e #hashtag sono utilizzati a sproposito.
Ad esempio, c’è chi vuole inserire il nome del premier Matteo Renzi e lo fa così: #Renzi invece di @matteorenzi. Se nei vostri tweet citate persone, il mio consiglio è quello di utilizzare sempre la tecnica della menzione. Chissà, magari otterrete una risposta da un Vip o un suo reetweet 😉
C’è un “.” davanti al tweet, che cosa significa?
Può capitare di imbattersi in tweet che riportano, prima del messaggio, un punto fermo. Ecco un esempio:
.@Lu77Bra sicura? 🙂 Proprio questa settimana ho ricevuto i ringraziamenti di 2 #androidiani integralisti che sono passati alla #mela
— Matteo Galli (@matteo_galli) December 6, 2014
Se @username è posto all’inizio del tweet, il messaggio sarà visibile solo al destinatario e ai follower comuni. Anteponendo qualsiasi carattere (e quindi anche un punto, il meno visibile di tutti) si fa in modo che @username non sia il primo elemento del tweet e quindi quel messaggio sarà visibile a tutti i miei follower, anche a quelli che non seguono @username.
Ho visto tra le notifiche che qualcuno mi ha “menzionato”. Cosa vuol dire? Come posso rispondere nel modo corretto?
Quando qualcuno inserisce il nostro @username, noi riceviamo una notifica. Siamo stati menzionati, cioè interpellati. Come reagire? Anche in questo caso non esiste una risposta univoca. Qualche suggerimento:
- Il tweet in cui sei stato menzionato contiene una domanda rivolta a me – Utilizza la funzione “rispondi” e da all’interlocutore le risposte che cerca
- Il tweet in cui sei stato menzionato contiene un apprezzamento per qualcosa che hai fatto o scritto – Utilizza la funzione “retweet” per estendere a tutti i tuoi follower il complimento. Meglio ancora se prima del retweet riesci ad aggiungere un ringraziamento: darà al tuo tweet un tocco ancor più personale
Vi vengono in mente altri consigli da suggerire a chi ha appena cominciato ad utilizzare Twitter? Dubbi su quelli che ho proposto? Mi aiutate a raccoglierne altri? I commenti sono a vostra disposizione!