Le vacanze sono una cosa molto seria: è un periodo di stacco fondamentale dalla quotidianità e dalla routine alla quale siete abituati per più di 11 mesi all’anno ed è un momento importantissimo che deve essere sfruttato al meglio per ricaricare le batterie.
In questo post voglio condividere con voi 10 buone abitudini che da qualche anno seguo personalmente per fare in modo che le mie ferie siano un momento, per così dire, ricostituente.
Prima abitudine: NON parlare di lavoro
Il primo consiglio può sembrare banale, ma vi assicuro che non lo è. Quando siete in vacanza, la parola LAVORO, o STUDIO se ancora state studiando, è bandita, vietata, non deve uscire dalla vostra bocca o far capolino nei vostri discorsi.
Non permettete che le situazioni che avete lasciato in ufficio o un progetto rimasto aperto con un cliente, se siete liberi professionisti, possano rovinare le vostre ferie. Affronterete tutti i problemi al vostro ritorno, quando sarete più lucidi e riposati.
Magari molti di voi penseranno che eliminare il lavoro dai propri pensieri sia sbagliato o addirittura segno di menefreghisimo.
Tutt’altro: azzerare qualsiasi connessione con il proprio lavoro sarà utile per essere ancora più performanti quando tornerete alle attività di ogni giorno.
Seconda abitudine: RIDURRE l’utilizzo dei social
Sono certo che state storcendo il naso. Ma io ve lo consiglio caldamente. Limitate o, per i più audaci, dimenticatevi totalmente, dei social.
Ma come, Matteo, proprio adesso che ho più tempo libero da passare su Facebook, Instagram e Tik Tok, tu mi dici di non usarli?
Esatto, proprio così. Piuttosto vi rispondo a mia volta con una domanda: usare i social così tanto vi aiuterà a vivere un periodo di vacanza più intenso? Io non credo proprio.
Anche una semplice passeggiata in città può essere l’occasione di notare un dettaglio mai visto prima o fare un incontro inaspettato, tutte cose che è impossibile fare se i nostri occhi sono costantemente rivolti verso lo schermo dello smartphone.
E che dire di coloro che continuano a spolliciare sul proprio feed durante la colazione, l’aperitivo o una cena con amici o con la propria famiglia? Non sarete anche voi tra quelli, vero?
Per quelli di voi che non riescono proprio a fare a meno di controllare in modo compulsivo i propri account vi consiglio, almeno, di prestabilire un momento – massimo un paio – durante la giornata da dedicare ai social e di decidere a priori quanti minuti a dedicare a questa attività. Ma esauriti questi… via, smartphone in tasca, alzate gli occhi e godetevi il paesaggio.
Lo ammetto, io stesso non riesco a eliminare i social dalle mie giornate di ferie, ma con il tempo mi sono abituato a ridurre molto il tempo passato sui vari profili. Come tutte le abitudini che si devono creare, all’inizio si fa più fatica, ma poi tutto diventa più automatico.
Ah, ultima cosa relativa a questo consiglio, secondo me tra i più importanti del post: se non riuscite ad imporre a voi stessi dei momenti precisi nei quali utilizzare i social sappiate che il vostro smartphone vi può venire in aiuto.
Sia iOS che Android mettono a disposizione delle modalità per impostare un tempo definito – che potete impostare voi (quindi non fate i furbetti) – passato il quale le app che avete indicato non sono più accessibili. Per chi è interessato lascio in descrizione dei link che vi spiegano come fare per entrambi i sistemi operativi.
Terza abitudine: PIANIFICARE il tempo
Come i primi due, anche questo può suonare un po’ strano. Si tratta di pianificare il tempo delle vostre vacanze e, come vedremo più avanti, influenza anche altri consigli presenti in questo post.
Attenzione, non intendo una programmazione estremamente rigorosa ma, come forse già sapete, più non si ha niente da fare e più il rischio di perdere tempo è alto.
E così le due, tre, settimane di vacanze scorrono via senza che voi abbiate fatto niente di interessante. E alla fine avrete la sensazione di aver buttato via un periodo che avreste potuto sfruttare diversamente.
L’ozio vacanziero è sacrosanto (e per certi versi anche consigliato per aumentare la creatività), ma non dovrebbe occupare interamente le vostre giornate. Il mio suggerimento è quindi quello di fissare qualche attività/esperienza/routine in modo da sapere con anticipo come saranno scandite le vostre giornate.
Certo, se durante le vacanze avete la fortuna di fare un viaggio, questa attività è parte integrante dell’esperienza che magari avete pianificato per mesi, e quindi vi sembrerà un consiglio banale.
Ma per tutti coloro che amano giorni di totale relax, può essere utile “riempire” la vostra agenda mentale con piccole attività che vi aiutano a scandire i momenti della giornata. Mi riferisco veramente alle piccole cose: fare la spesa, bere un caffè con un amico, fare una passeggiata prima di cena. Insomma, qualcosa che vi impedisca di prendere la forma del vostro divano.
Vedrete che quello che vi sembrerà un controsenso alla fine vi farà sentire soddisfatti perché avrete la sensazione di giornate vissute bene e fino in fondo.
Quarta abitudine: FARE attività fisica
Anche in questo caso non immaginate cose estreme come una preparazione alle gare dell’Iron Man. Anzi, passare da una vita prevalentemente sedentaria a uno sforzo fisico che il vostro corpo non è in grado di sostenere è totalmente controproducente: vi affaticherete troppo, odierete questa attività, mollerete dopo pochi tentativi. Come in altri casi, anche per il movimento fisico ci vuole gradualità. Se durante l’anno non fate attività fisica, iniziate con delle belle passeggiate al mare, in montagna o al lago se siete in vacanza, o in qualche parco se siete in città.
Non devo certo dirvi io che camminare fa bene perché aiuta a prevenire problemi alle articolazioni, problemi cardiaci e respiratori, aiuta il metabolismo e abbassa il rischio di contrarre il diabete. Non solo: camminare anche solo mezz’ora ogni giorno aiuta ad abbassare il livello di stress e mettere ordine nelle vostre idee. Ci sarebbero tantissime cose da dire sui benefici della camminata, ma per questo post mi fermo qui.
Insomma, che dite, avete abbastanza motivazioni per iniziare a inserire questa attività nelle vostre giornate?
Mi raccomando, camminate per il piacere di camminare. Non esagerate, non strafate. Ascoltate il vostro corpo, sarà lui a dirvi come e quando limitarvi.
Ma soprattutto: cercate di essere costanti. Utilizzate questo periodo di ferie per creare questa nuova abitudine da conservare anche quando tornerete alla vita di tutti i giorni. Vedrete che il vostro corpo e, soprattutto, la vostra mente, vi ringrazieranno.
Per chi tra voi invece è già uno sportivo provetto ovviamente il consiglio è di non abbandonare la buona abitudine di muoversi. Fare sport è una delle poche cose che durante le vacanze non deve prendere una pausa.
Quinta abitudine: regolare il SONNO
Quanto si sottovaluta il sonno! In tanti pensano che sia quasi inutile dormire perché sottrae tempo ad altre attività che consideriamo più importanti. Niente di più sbagliato!
Scusate, ma la batteria del vostro smartphone, quando è scarica, la ricaricate solo del 20% o preferite ricaricarla tutta per averlo disponibile per un’intera giornata? Il nostro corpo, e ancora più il nostro cervello funziona esattamente così.
Un buon riposo dona al cervello nuove energie e lo mette nelle condizioni di essere più lucido e veloce. Quindi dormire è un’azione fondamentale della nostra giornata e non va ridotta all’osso.
Ovviamente può capitare che durante le vacanze si tenda a fare più tardi la sera perché il giorno dopo non bisogna lavorare e studiare.
Va benissimo e nessuno sta dicendo che in ferie si debba andare a letto al massimo alle 11 di sera, ma fare le ore piccole dovrebbe diventare un’eccezione e non la regola.
Stesso discorso per l’ora della sveglia: che senso ha svegliarsi a mezzogiorno? Avrete praticamente perso metà giornata, oltre a costringere il vostro corpo ad abituarsi a orari per lui non usuali. Sapete che significa, vero? Che quando tornerete alle abitudini di tutti i giorni dovrete abituare agli orari più regolari, con la conseguenza di un primo periodo di intontimento generale, proprio quello di cui non avete bisogno al rientro delle ferie.
Quindi il consiglio è quello, anche in vacanza e salvo eccezioni, di garantire al vostro corpo mai meno di 6-7 ore per un ripristino completo della vostra energia fisica e mentale.
Sesta abitudine: MANGIARE in modo più equilibrato
Questo è un’indicazione sulla quale non ho intenzione di soffermarmi molto. Non sono né un dietologo, né un nutrizionista e non è mia intenzione dare indicazioni precise su quali cibi mangiare e quali quantità.
Ognuno di noi è diverso e non è detto che la dieta che sto seguendo io sia necessariamente adatta anche a voi. Anzi, i veri professionisti del mestiere si distinguono proprio dalla personalizzazione del piano alimentare che è creato a partire dalla specificità di ogni persona.
Quello che però vi voglio consigliare è di usare il buon senso. Spesso durante le vacanze capita di mangiare più abbondantemente. E va benissimo, soprattutto se avete la possibilità di condividere questi momenti con allegre tavolate di amici o parenti.
Però ricordatevi che il cibo è un carburante: alimenti nutrienti e assunti in qualità corrette vi permettono di dare al vostro corpo le giuste energie per affrontare le diverse attività della giornata.
Strafogarsi con leccornie di ogni tipo vi darà molta soddisfazione sul momento perché avrete la sensazione di fare una cosa che vi dà del piacere, ma dopo qualche ora il vostro corpo vi chiederà il conto fatto di cattiva digestione e sonnolenza, due aspetti che potrebbero rovinarvi le giornate.
Inoltre, mangiare in modo più equilibrato non significa esclusivamente limitare quantità e qualità dei cibi, ma anche regolarizzare i momenti dei diversi pasti della giornata.
Se durante l’anno siete abituati a non fare colazione o addirittura a non pranzare – entrambe pessime abitudini – il periodo estivo può aiutarvi a dare più ordine ai momenti dedicati ai pasti. Ordine che vi consiglio di mantenere anche al termine delle ferie. Il vostro corpo ringrazierà!
Settimo consiglio: RALLENTARE
Consiglio banale? Forse sì, ma lo state applicando davvero oppure non state facendo altro che trasportare i ritmi serrati della vostra settimana standard anche in vacanza?
Il rischio è quello di mantenere quello stato di corsa e di foga continua che spesso fa da sfondo alle nostre giornate.
Sfruttate il periodo di vacanza per rallentare, riappropriarvi del vostro tempo. Di fare le cose con calma e fatte bene. Di qualsiasi cosa si tratti: una colazione, la spesa al supermercato, l’incontro con una persona cara, la lettura di un buon libro.
Come dicevo in un precedente consiglio di questo post, non bisogna esagerare neppure nell’atteggiamento opposto: le vacanze non devono diventare sinonimo di immobilismo e pigrizia, ma in momento nel quale la giornata non è scandita di email alle quali rispondere, riunioni, appuntamenti e commissioni alle quali non possiamo sottrarci.
Il tema della gestione del tempo è troppo vasto per essere trattato con superficialità e sarà sicuramente oggetto di altri post su questo canale. Ciò che è importante ricordare sempre è che il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo, ma non si può né comprare, né aumentare. Quindi dobbiamo sfruttarlo al meglio, senza sprecarlo, proprio come tutte le cose rare e non immagazzinabili.
Ottava abitudine: INCONTRARE le persone
Tutti i giorni, tutto il giorno, viviamo immersi brandelli di storie che ci vengono recapitati sugli schermi dei nostri smartphone.
Siamo bombardati di notifiche che ci ricordando che qualche qualcuno dei nostri contatti – perché chiamarli amici mi sembra eccessivo – ha postato qualcosa di nuovo. Siamo spinti a controllare subito cosa è, come se quell’azione ci permettesse di rimanere al passo di quello che sta succedendo intorno a noi.
In altre parole, abbiamo paura che se perdiamo la consapevolezza di ciò che succede intorno a noi, ci perdiamo una fetta di realtà. Una realtà che non viviamo in prima persona ma dalla quale non possiamo sentirci esclusi.
Questa parola ha un nome, si chiama FOMO, un acronimo che sta per Fear of missing out, letteralmente paura di essere tagliati fuori. Anche questo è un argomento troppo ampio per essere spiegato in questo post, ma lo approfondiremo in futuro visto che è una forma di ansia sociale che accompagna le giornate di milioni di persone.
Il consiglio che voglio darvi è quello di chiudere il rubinetto di questo flusso di informazioni e di utilizzare la stessa attenzione durante l’incontro con una persona reale, un amico caro o un famigliare.
Usate le vacanze, se potete, per riacquistare una dimensione empatica delle relazioni, tralasciando la mediazione degli schermi e delle chat. Organizzate un momento con una o più persone care e passate del tempo con loro, chiacchierate senza farvi distrarre da fattori esterni (ovviamente con i cellulari ben riposti in tasca o in borsa). Siate presenti in quella conversazione, concentratevi su quello che le altre persone vi stanno dicendo. Siete lì per loro, il resto, tutto il resto verrà dopo.
Provate: sono certo che per molti di voi non sarà semplice trascorrere un’ora con gli amici senza neanche uno sguardo al vostro smartphone. Vero?
Nona abitudine: stare DA SOLI
Forse, tra tutte, questa è l’abitudine po’ più strano: stare da soli.
Come abbiamo appena detto nel consiglio precedente, viviamo costantemente proiettati in storie che non sono nostre. Il tempo che dedichiamo a scrollare il nostro feed di Facebook o Instagram è tempo mentale che stiamo occupando in larga parte per curiosare come stanno vivendo gli altri. Non solo, durante tutta la settimana siamo costantemente immersi in aumenti nei quali l’interazione con le altre persone occupa la gran parte del nostro tempo: il capo che ci reclama, i colleghi che richiedono la nostra attenzione, i clienti che non vi lasciano tregua. Non c’è mai un minuto di pausa. Ascoltiamo tutti, tranne chi avrebbe bisogno della nostra massima attenzione: noi stessi.
Non è che forse, in fondo in fondo, vi piace non rimanere soli con voi stessi? In fondo, se seguite tutte le distrazioni che riempiono ogni giornata, è facile trovare una scusa per non stare un po’ insieme a voi stessi. Sembra un’assurdità, ma è così.
Volete testare quanto siete in grado di rimanere soli con voi stessi? Bene, fate questa prova: sedetevi su una sedia o su un divano e lasciate smartphone, tablet e telecomando in un’altra stanza della casa o comunque in un posto non raggiungibile dalle vostre mani. Cronometro alla mano, controllate quanto tempo passa prima sentire quell’irrefrenabile voglia di accendere la TV o aprire un’app social
Quanto avete resistito? Secondo me pochi minuti.
Il mio consiglio è di “forzare” questa routine e imporvi – almeno per i primi tempi – di ritagliare un momento per voi stessi e solo per voi, senza nessun intruso, né fisico, né virtuale. Anche qui, stare con voi stessi non significa guardare un muro per ore, ma investire il vostro tempo in attività che vi fanno piacere: la lettura di un libro, una passeggiata solitaria, la visita di un museo, una mezza giornata passata alla spa. Insomma qualcosa che vi permetta di passare del tempo solo con voi stessi… senza altri intrusi.
Vedrete che se avrete la costanza di mantenere questi momenti vostri, ne beneficeranno anche le relazioni che avrete con tutte le altre persone che fanno parte della vostra vita.
Decima abitudine: APPRENDERE cose nuove
Le vacanze sono il periodo per eccellenza per studiare o imparare qualcosa di nuovo. I ritmi rallentati e l’assenza di una routine lavorativa, vi permette di dedicare del tempo ad attività che avete sempre accantonato per mancanza di tempo.
La decisione di apprendere nuove competenze dovrebbe nascere dalla voglia di arricchire il vostro bagaglio di conoscenze e solo dopo, eventualmente, essere utili per il vostro lavoro.
Anzi, il consiglio è, se possibile, di imparare qualcosa che non ha niente a che fare con la vostra professione. Spesso è proprio dall’esplorazione di mondi nuovi ed inediti che potrebbero scaturire idee brillanti e creative da applicare al vostro lavoro.
Allenate il vostro cervello ad imparare perché, come sicuramente sapete già, più è abituato ad immagazzinare nuove informazioni e meno si deteriorerà con il passare degli anni.
In più, nuove conoscenze possono generare nuove esperienze, e nuove esperienze possono condurvi su strade che fino ad oggi non avevate ancora considerato.
In più, nuove conoscenze possono generare nuove esperienze, e nuove esperienze possono condurvi su strade che fino ad oggi non avevate ancora considerato.
Spero che queste dieci abitudini possano avervi dato qualche spunto per provare qualcosa di nuovo. Sono cose che ho sperimentato in passato e applico tutt’ora nella mia vita e che ho trovato molto utili.
E voi, avete dei consigli da condividere su come sfruttare al meglio il periodo delle vacanze per recuperare energie e creare nuove abitudini? Se sì, lasciate un commento qui sotto perché sono molto curioso di scoprire nuovi modi per un vero… relax!
https://youtu.be/c3L3ZkHnjhM