Disclaimer importante: questo post contiene indicazioni pratiche si rivolge a chi desidera leggere di più libri con argomento tecnico e/o di studio con l’obiettivo di apprendere nuove informazioni e incrementare le proprie conoscenze. Non è adatto, quindi, per chi considera la lettura un’attività di svago e un passatempo dove l’elemento essenziale non è la quantità di libri letti ma il piacere che si trae dalla loro lettura.
Tra i miei buoni propositi per l’anno nuovo, c’è stato spesso quello di leggere più libri su argomenti inerenti il mio lavoro o la crescita personale. Puntualmente iniziavo di gran lena a macinare decine di pagine ma dopo qualche settimana l’entusiasmo sbiadiva. E il tempo dedicato ai libri si riduceva fino a sparire completamente.
C’era sempre qualcosa di più importante da fare o, banalmente, mi sentivo troppo stanco o occupato. Guardare un film o una serie televisiva aveva la meglio sulla lettura.
“Domani ricomincio sul serio“, mi ripetevo, innescando un circolo vizioso con me stesso; una serie interminabile da rinvii e scuse fino all’inizio dell’anno successivo, quando ovviamente l’impegno di leggere di più sarebbe comparso puntale tra le buone intenzioni per i 365 giorni seguenti. E così via.
Stanco di una continua rincorsa con conseguente aumento del livello di frustrazione, ho deciso di sperimentare su me stesso alcune buone abitudini che mi aiutassero (all’inizio obbligassero) a leggere di più. Dopo un paio di anni di tentativi varie – alcuni con esito positivo, altri miseramente falliti – sono riuscito a inserire stabilmente la lettura all’interno della mia routine quotidiana.
In questo post voglio condividere 3 consigli (+ 1 bonus) che mi hanno permesso di aumentare il numero di libri letti in anno.
Attenzione: ciò che ha funzionato per me, non necessariamente funzionerà anche per voi. I suggerimenti presenti nel post sono frutto di un’esperienza del tutto personale.
1) Dedicare un momento fisso della giornata alla lettura
Se volete leggere di più dovete trattare questa attività come un allenamento sportivo. Tempo fa ho deciso che avrei dedicato un tempo ben definito alla lettura all’interno della settimana, proprio come se si trattasse una sessione di corsa o una seduta di pesi in palestra.
La progressione è stata graduale, esattamente come si approccia un nuovo sport: all’inizio mi sono imposto di leggere almeno due volte a settimana, poi quattro e poi ogni giorno.
In principio mi sembrava una forzatura, ma con il passare del tempo è diventato un appuntamento quotidiano di cui ho cominciato a sentire l’esigenza. Il tempo dedicato alla lettura ha lentamente ha “eroso” spazio ad altre attività che sono diventate meno prioritarie (sì, anche le ore di sonno rientrano nelle cose che ho sacrificato).
Al momento dedico non meno di mezz’ora al giorno alla lettura, senza nessuna eccezione.
Per mesi sono stato alla ricerca del momento perfetto per leggere e dopo aver “testato” quasi ogni ora del giorno (e della notte) ho scelto lo spazio tra la colazione e l’inizio del lavoro o della attività del fine settimana.
Durante i trenta minuti dedicati alla lettura cerco di focalizzarmi al massimo su quello che sto facendo annullando ogni possibile distrazione: disattivo le notifiche del telefono, non ascolto musica e cerco di annullare qualsiasi rumore intorno a me, mi siedo comodo ma non troppo per evitare che il corpo assuma una posizione troppo rilassata.
2) Cronometrare la velocità di lettura
Suona strano, vero? Eppure non lo è. Dopo aver deciso di riservare dei momenti settimanali fissi alla lettura, ho sentito la necessità di capire quanto avrei potuto aspettarmi di leggere secondo le regole che mi stavo dando.
Cronometrare la velocità di lettura mi ha aiutato a prevedere le date di termine di un libro e a programmare quegli successivi.
Come è facilmente intuibile, non tutti i libri si leggono con la stessa velocità. Ad esempio, un testo tecnico di finanza personale ha bisogno di essere compreso e studiato con più calma rispetto ad un saggio sulla crescita personale.
Per questo, quando iniziavo un nuovo libro, cronometravo sempre il tempo di lettura di qualche pagina standard in modo da farmi un’idea di quanti giorni ci avrei messo a leggere tutto il testo. Con il tempo mi sono reso conto che la valutazione diventava sempre più precisa così da terminare la lettura proprio nel periodo ipotizzato in partenza.
Riassumo schematicamente, aiutandomi con un esempio, il processo che nel tempo ho collaudato per prevedere con una discreta precisione la durata di lettura di un libro.
- Leggo le prime 10 pagine del libro e tengo traccia del tempo impiegato, es. 10 minuti;
- Dato il tempo dedicato alla lettura, ricavo quante pagine sarà in grado di leggere durante ogni sessione. Es. Se dedico 30 minuti al giorno, leggerò circa 30 pagine;
- A questo punto divido il numero di pagine totali del libro per le pagine lette per ogni sessione, ricavando così il numero di sessioni necessarie fino al suo completamento. Es. libro di 300 pagine, 30 pagine a sessione = 10 sessioni di lettura;
- A seconda della frequenza delle sessioni di lettura finirò il libro in:
- 10 giorni di calendario se leggo ogni giorno per 30 minuti;
- 20 giorni di calendario se leggo un giorno sì e un giorno no per 30 minuti;
- 30 giorni di calendario se leggo una volta ogni tre giorni per 30 minuti;
- 10 settimane se leggo solo una volta a settimana per 30 minuti;
- 10 mesi se leggo una volta al mese per 30 minuti.
Se vi sembra un modo troppo freddo e calcolatore di approcciare la lettura, vedrete che con il tempo questo esercizio matematico vi verrà naturale. Suddividere l’attività in micro obiettivi molto definiti vi aiuterà anche ad abituarvi a leggere di più e con continuità. Scoprirete che dopo alcuni mesi non sarà più necessario fare alcun calcolo, ma sarete perfettamente in grado di pianificare le vostre letture. Anzi, ricercherete il momento della lettura come uno momento desiderato della giornata, esattamente come chi ha la costanza di fare sport come una certa costanza.
3) Darsi degli obiettivi di lungo periodo
Il terzo è ultimo consiglio è di carattere più generale. Darsi degli obiettivi è fondamentale perché ci aiuta a verificare se quello che stiamo facendo sta andando nella direzione corretta.
Ben venga, quindi, prendere un impegno con se stessi a patto poi di mettersi nell’ottica di fare tutto il necessario per realizzare ciò che ci si era prefissato. Determinare un obiettivo, e verificare periodicamente l’avanzamento, è un’azione tanto necessaria quanto l’applicazione di azioni ricorrenti su base quotidiana.
A differenza dei primi due consigli di questo post, la scelta dei propri obiettivi è del tutto personale, quindi è giusto che ognuno decida quanto in alto fissare l’asticella.
Mi permetto però di darvi un consiglio: siate esigenti con voi stessi, soprattutto quando definite un obiettivo per la prima volta. Siete sempre in tempo ad abbassare le vostre pretese, ma fatelo solo quando il traguardo previsto è oggettivamente impossibile da raggiungere.
Se avrete la costanza di non mollare, vi renderete conto che può essere anche divertente sfidarsi a spostare il limite sempre un po’ più in là. Essere competitivi con se stessi è un ottimo modo per cercare di migliorarsi continuamente.
Chiudo aggiungendo un consiglio bonus, sempre relativo alla lettura.
Bonus) Fare un riassunto
Quando si legge un testo “tecnico”, uno degli scopi principali è apprendere concetti e conoscenze da applicare poi in ambito lavorativo o personale.
Per questo motivo, ogni volta che termino un libro, cerco di farne subito un riassunto scritto a mano a matita su una pagina bianca all’inizio o alla fine del testo (i fan degli eBook possono servirsi di un semplice file di testo).
Sintetizzare in poche frasi ciò che ho compreso, mi aiuta a verificare se ho interpretato correttamente il contenuto del testo. E mi aiuta ad avere un quadro immediato dei principali argomenti trattati se in futuro dovessi aver bisogno di tornare sul tema affrontato dal libro.
In più, ma questa è un’esigenza del tutto personale, mi aiuta ad allenare la capacità di sintesi e scrittura, elementi fondamentali per il lavoro che faccio.
Voi avete dei consigli pratici per aumentare il numero di libri letti? Se sì mi piacerebbe tanto conoscerli e magari sperimentarli! I commenti, come sempre, sono a vostra disposizione.