Categorie
Seo

Seo per eCommerce: come gestire le pagine di prodotti non più disponibili senza penalizzazioni su Google

La disponibilità di prodotti di un eCommerce può subire spesso delle variazioni. Le cause possono essere le più diverse: aggiornamento di un articolo con una il lancio di una nuova serie, mancanza del prodotto in magazzino per l’alto numero di vendite o cessazione del rapporto con il fornitore.

La non disponibilità di un prodotto deve essere comunicata a Google nel modo corretto onde evitare spiacevoli penalizzazioni del nostro sito e, come potete bene immaginare, un drastico calo delle vendite. In casi di questo tipo, non è consigliabile generalizzare: una mancanza temporanea di un oggetto deve essere trattata, a livello di Seo, in modo differente da una cessazione totale della sua presenza nel catalogo.

In questo post vedremo come affrontare in modo corretto tre situazioni distinte:

  • Come gestire la temporanea non disponibilità di prodotti
  • Come gestire una scheda di un prodotto che ha subito un cambiamento o aggiornamento
  • Come gestire la rimozione delle pagine di prodotti vecchi che non saranno più disponibili all’interno del catalogo dell’eCommerce

 Come gestire la temporanea non disponibilità di prodotti

Può capitare che uno o più prodotti del nostro eCommerce non sia disponibile in modo temporaneo a causa dell’esaurimento dello stock a magazzino o per il ritardo della consegna del vostro fornitore. Se il prodotto tornerà disponibile a breve, la soluzione migliore è quella di mantenere la scheda online per non perdere il traffico generato dal suo posizionamento all’interno dei motori di ricerca.
In ogni caso, consiglio di non sottovalutare l’user experience dei nostri clienti: se la piattaforma che usiamo lo prevede, permettiamo comunque di ordinare l’oggetto ai nostri utenti (magari con una vendita per “prenotazione”); lo spediremo non appena tornerà disponibile.

Se invece non possiamo gestire una tale funzionalità, indichiamo chiaramente che il prodotto è momentaneamente non disponibile. L’ideale sarebbe poter farsi lasciare l’email (o farsene autorizzare l’utilizzo, in caso di utenti già registrati) e inviare un messaggio non appena il prodotto desiderato tornerà in regolarmente in vendita.

L’importante è che in nessun modo la pagina venga rimossa dal nostro sito: ne risentirebbe immediatamente il  posizionamento sui motori di ricerca e non ce lo possiamo permettere.

Come gestire una scheda di un prodotto che ha subito un cambiamento o aggiornamento

Esistono casi in cui il prodotto subisce un’evoluzione. Facciamo un esempio: esce il nuovo iPhone 5s ma sul nostro sito stiamo vendendo anche il 5. Cosa fare? Dipende dal volume di traffico che avete verso la vecchia pagina e se volete mantenere entrambi i prodotti disponibili sul sito. Se questa è la vostra situazione, allora vi consiglio di mantenere entrambe le pagine attive ma con l’accortezza di segnalare nella scheda del vecchio modello la disponibilità dell’ultima versione del prodotto.
Se invece per vostre politiche commerciali o per esaurimento di stock decidete di rendere disponibile solo l’ultimo modello di iPhone, allora vi consiglio di mantenere la pagina del vecchio prodotto raggiungibile ma dichiarando chiaramente che il telefono non è più in vendita sul vostro sito.
Un collegamento verso la scheda prodotto dell’iPhone 5s deve essere ben in evidenza per convogliare il traffico degli utenti verso la scheda del prodotto più recente.

L’obiettivo è chiaramente quello di sfruttare il posizionamento guadagnato nel tempo dal vecchio prodotto e “trasferirlo” a quello nuovo. Se eventualmente il traffico sulla pagina del vecchio prodotto dovesse azzerarsi, allora sarà possibile eliminare la pagina attraverso un redirect 301 dell’url verso la pagina di categoria o direttamente verso l’home page.

Come gestire la rimozione delle pagine di prodotti vecchi che non saranno più disponibili all’interno del catalogo dell’eCommerce

Se un prodotto non è disponibile alla vendita e non lo sarà più, allora conviene rimuovere la pagina dal nostro sito. E’ necessario agire in modo corretto, altrimenti Google potrebbe percepire la cancellazione di una o più pagine come un errore e non come un aggiornamento, penalizzando l’intero posizionamento del sito. Dopo il Panda Update di Google, i siti che contengono pagine “inutili” sono deprecati dal motore di ricerca perché abbassano il valore dell’intero sito. Non solo, per Google i siti con più pagine di quelle che effettivamente dovrebbero avere, di allontano dall’obiettivo principale di un sito di eCommerce: convertire le visite degli utenti in acquisti.
Come evitare che Google penalizzi il vostro sito? Semplice, usate il redirect 301. Vediamo come  farlo correttamente nel dettaglio:

  • Se il vecchio prodotto non più disponibile è sostituito da un altro molto simile: redirect 301 da vecchio Url a nuovo Url
  • Se il vecchio prodotto non ha un sostituto: redirect 301 verso la pagina di categoria o, in alternativa, verso la homepage

In ogni caso, vi sconsiglio di utilizzare la pagina di errore 404 per segnalare una pagina non più presente sul sito. Il motivo è semplice: se tutti gli inbound link portano verso una pagina 404, il valore di quei collegamenti (e, quindi, del sito che li ospita) si abbassa notevolmente e sono certo che non è il risultato che volete ottenere.

L’utilizzo massivo della pagina 404 come effetto della rimozione di un cospicuo numero di pagine può provocare penalizzazioni al ranking del nostro sito e le schede prodotto potrebbero scivolare molto in basso nelle Serp di Google, allontanandosi dall’attenzione dei vostri potenziali clienti.

Vi siete mai trovati ad affrontare una situazione del genere? Siete d’accordo con questi consigli? 

Di Matteo Galli

Classe '83. Le cassette prima le ho usate con un Commodore 64 e solo dopo in un Walkman. Connesso dal 1993, senza soluzione di continuità. Interista integralista. Apple addicted. Milanese di nascita. Partenopeo d'adozione.
Head of Communication in bSmart Labs e consulente di comunicazione digitale con particolare focus sui liberi professionisti e le micro imprese.