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Elimina un amico: vinci un panino

Scommetto che dei vostri 3-4-500 o più contatti di Facebook  in realtà le persone che potete considerare realmente amici sono la minima parte.

Whopper SacrificeSi è da poco conclusa un’interessante operazione a metà tra strategia di marketing ed esperimento sociale, con l’obiettivo di depurare la propria lista di Facebook dai contatti “in esubero”.
Il promotore dell’iniziativa è stato BurkerKing che ha sviluppato un’app per Facebook in grado di regalare un hamburger a tutti gli utenti che avrebbero cancellato almeno 10 contatti dalla propria lista di amici.
Il contatto eliminato però, contrariamente alla normale policy di FB, riceveva una notifica riportante il messaggio: You have been sacrificed for a free snack”.
L’iniziativa sembra aver riscosso un buon successo, se si considera che l’esperimento è stato condotto solo a NewYork.

Seppur con un sorriso, questa case history riporta l’attenzione sull’utilizzo del termine “amico” sui Social Network: sicuramente la scelta del suo impiego conferisce una connotazione di relazione forte e conoscenza profonda tra gli utenti, cosa che in realtà non si verifica nella stragrande maggioranza dei casi.

Da assiduo frequentatore di Social Network osservo come la Rete abbia cambiato radicalmente la semantica di questa parola. Se dovessi considerare un amico vero ogni profilo che ho aggiunto in Facebook, Last.fm, Flickr, Twitter, ecc. dovrei essere in confidenza con almeno un migliaio di persone, cosa che ritengo insensata ancor prima che impossibile.

Prima del Web 2.0, non mi sarei mai sognato di chiamare “amico” una persona che insieme a me popolava lo stesso forum o newsgroup. L’avrei definito semplicemente un “contatto”. Già “conoscente” sarebbe stato esagerato, a mio avviso.

Questa non è un accusa ai Social Network (ne sono il primo promotore 🙂 ) ma una semplice riflessione su come un fenomeno sicuramente innovativo e ad alto potenziale possa in qualche modo mutare il peso espressivo della parole, soprattutto se veicoli di importanti valori come quello dell’amicizia, ultimamente impiegato con troppa superficialità.

Di Matteo Galli

Classe '83. Le cassette prima le ho usate con un Commodore 64 e solo dopo in un Walkman. Connesso dal 1993, senza soluzione di continuità. Interista integralista. Apple addicted. Milanese di nascita. Partenopeo d'adozione.
Head of Communication in bSmart Labs e consulente di comunicazione digitale con particolare focus sui liberi professionisti e le micro imprese.