La mafia teme più la scuola della giustizia. L’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa. (A. Caponnetto – 1994)
UPDATE: è stato trovato l’attentatore che ha ucciso Melissa Bassi con una bomba a Brindisi.
Si tratta di Giovanni Vantaggiato, 68 anni. Ha dichiarato di essersi costruito la bomba che ha ucciso Melissa da solo.
Questo rende ancora più assurda questa tragedia: una vita spezzata di una ragazza innocente mentre si apprestava a fare una cosa normalissima. Andare a scuola. Vite traumatizzate delle altre ragazze, alcune ferite per l’esplosione della bomba, altre indelebilmente impressionate da ciò che è successo. Si porteranno dentro di loro il ricordo di quell’inaudita violenza e vivranno con la continua paura che anche i gesti più naturali possano nascondere una possibilità drammatica. Una bomba non è una fatale tragedia. Una bomba è un massacro premeditato.
UPDATE: è probabile che la bomba piazzata davanti alla scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi non sia di matrice mafiosa. Poco cambia: la frase sotto rimane valida, indipendentemente dal collegamento a ciò che è successo a Brindisi. E’ chiaro che escludere la malavita organizzata non diminuisce la drammaticità del fatto. Anzi, offre l’occasione per porsi ulteriori domande: chi mai può essere così sadico da voler piazzare una bomba all’ingresso di una scuola superiore di provincia? Quali minacce si nascondo dietro a qualche centinaio di adolescenti che stanno per cominciare una nuova giornata come tante altre? E’ importante rispondere a questi dubbi per aver chiaro quanto prima la motivazione di un gesto così tanto atroce, ammesso che un senso ce l’abbia.