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Le tre “A” per il 2011

Si apre un nuovo anno. Solitamente questi sono giorni utili a ricaricarsi: fisicamente ma soprattutto mentalmente.

Sono momenti in cui si pensa che i 365 che verranno saranno sicuramente migliori di quelli appena trascorsi. Certo, non tutto dipende da fattori direttamente controllabili da noi, ma mi piace sempre fissarmi alcune “regole di vita” che mi impongano a prendere un impegno con me stesso. Una sorta di contratto con la mia volontà.
Quest’anno, per la prima volta, ho deciso di mettere per iscritto i miei propositi per il 2011 che comincia oggi per non dare nessun alibi alla mia coscienza nei mesi che seguiranno.

Sono dell’idea che non serve fare decaloghi o lunghe liste; 365 giorni non sono poi così tanti e, a Dio piacendo, non sono nemmeno gli ultimi da vivere.
Ci penso da qualche settimana e devo dire che sono giunto alla conclusione di fissare la mia regola di vita basandola su tre azioni, semplici da comprendere quanto difficili da mettere in pratica. Ma proprio per questo sfidanti.

Le tre A

  • Amare
    Questo è il verbo più difficile della storia dell’uomo, ma allo stesso tempo più affascinante. Vorrei viverlo nel modo più ampio possibile: dall’amore verso le persone a cui mi lega un sentimento, fino all’amore per il proprio lavoro e per le tutte le attività quotidiane che esso implica. Ma non solo: amore inteso anche come cura e rispetto del proprio corpo attraverso un’attività fisica più costante. Amore per il tempo libero: a volte ci dimentichiamo quanto sia importante avere del tempo per sé stessi e il più delle volte non lo impieghiamo in modo utile. 
  • Apprendere
    Fondamentale tenere sempre attivo questo modo d’essere. Non intendo solo apprendimento nozionistico (però importantissimo, e qui mi impegno a leggere di più) ma anche apertura verso il nuovo e verso il diverso. Apprendere le altre persone attraverso l’ascolto e la disponibilità a mettere sul tavolo le idee di tutti senza nessuna rivalsa di prevaricazione. Apprendere dai propri sbagli per migliorarsi continuamente. Affrontare ogni cosa, dalla vita privata al lavoro, con la coscienza di quello che si sta facendo e  misurando le proprie energie riservandole veramente dove è opportuno senza sprecarle invano. 
  • Avanzare
    Più che un impegno, mi prometto di far diventare questo verbo una costante del mio anno. Deve essere l’assillo (positivo, intendiamoci) di ogni giornata e di ogni mese. Voglio poter rispondere positivamente a domande del tipo: “Oggi ho guadagnato/imparato qualcosa in più rispetto a ieri?”, “Ho dato il massimo in quello che sto facendo oppure non ho investito molto?”, “Avrei potuto fare di più ma ho trovato scuse per accontentarmi?”.
    Insomma, esigere di più da me stesso in qualità.

In realtà, per un nuovo anno che si apre ce ne è sempre uno che si chiude. E il 2010 è stato parecchio intenso ed il bilancio lo considererei in “pareggio”. Tante nuove sfide e alcune grandi tristezze. Sono comunque solito a ringraziare per ogni evento che mi ha toccato o mi ha visto coinvolto direttamente perché senza di esso non sarei qui, oggi, a scrivere questo post.

Tanti auguri a tutti quanti di un 2011 ricco di soddisfazioni e di impegni sfidanti.

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Di Matteo Galli

Classe '83. Le cassette prima le ho usate con un Commodore 64 e solo dopo in un Walkman. Connesso dal 1993, senza soluzione di continuità. Interista integralista. Apple addicted. Milanese di nascita. Partenopeo d'adozione.
Head of Communication in bSmart Labs e consulente di comunicazione digitale con particolare focus sui liberi professionisti e le micro imprese.