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Social Media football club

Era estate, c’erano gli Europei e come altri milioni di italiani tifavo la Nazionale. Complice la noia di un primo tempo senza emozioni, ho rapidamente perso il filo del match ma ho cominciato a guardare i giocatori in campo sotto una luce differente.
Mi sono reso conto che un’azione di comunicazione sui social media ha molto in comune con una squadra di calcio.

Lì per lì ho creato la semplice infografica che accompagna questo articolo, ma niente di più. Fino ad oggi, giorno in cui mi è capitata sotto mano e ho deciso di dedicargli qualche riga di spiegazione.

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3 idee per usare la nuova funzionalità “Invia messaggio” delle pagine Facebook

Facebook, in sordina e gradualmente come ormai ci ha abituati, sta rilasciando una nuova feature per le Pagine. Si tratta della funzionalità “Invia messaggio”, visibile da parte dei gestori della pagina e che compare in corrispondenza del commento di un fan al post della pagina.
L’opzione si va ad aggiungere ai ben noti “Mi piace” e “Rispondi”.

Nuova funzionalità "Invia messaggio" per le pagine Facebook
La nuova funzionalità “Invia messaggio” si aggiungere alle azioni classiche del “Mi piace” e del “Rispondi”

A ben pensarci si tratta di una piccola rivoluzione per chi si occupa di gestire pagine Facebook: fino ad oggi gli admin non potevano mandare in messaggio one-to-one ad un fan in modalità privata e con il profilo della pagina, a meno che l’utente stesso non inviasse un messaggio privato alla pagina stessa.
L’introduzione dell’ “Invia messaggio” ribalta i ruoli e i pesi, consegnando nelle mani di tutti quelli che si occupano di gestire una pagina uno strumento molto potente ma da utilizzare con attenzione per evitare rovinosi scivoloni.

Il suo funzionamento è semplice ed immediato: cliccando su “Invia messaggio” viene visualizzato un pop up in cui è possibile contattare il fan attraverso un messaggio privato non visibile agli altri fan della pagina.

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5 modi per far funzionare il tuo social network

Sono un feticista delle immagini che raccontano le strategie perché  a volte riescono ad essere sintesi simboliche di concetti complessi e strutturati.
Il seguente visual illustra 5 must da seguire se si ha l’intenzione di coltivare un social network vivo, attivo e appagante per  noi e per le persone le persone che lo frequentano.

5 modi per mantenere attivo un social networkPur essendo sostanzialmente d’accordo su tutti i 5 punti elencati, propongo un mio personale ordine di presentazione:

  1. Be Present. La presenza è lo stato zero della comunicazione in generale, non solo quella sui social media. Senza presenza non può esserci relazione. In questo caso, poi, intendiamo la presenza come attività propositiva, creatrice, distributrice di informazioni per il beneficio della propria rete di contatti. Vivere un social network non è presenziare ad una conferenza, è piuttosto più simile a partecipare ad un barcamp. Lo stato passivo non è previsto, per paradigma.
  2. Be Social. In realtà dovrebbe essere incorporato nel primo poiché né la naturale estensione e conseguente manifestazioni. La presenza si palesa nella socialità.
  3. Be Helpful/Share The Love: metto queste due attività sullo stesso piano. A mio parere non c’è un prima e un dopo. Sono entrambe utili al mantenimento e all’accrescimento della rete sociale perché focalizzate sul suo rafforzamento. Da un lato puntando sulla semplice dinamica della propagazione (Share The Love), dall’altro puntando sulla fidelizzazione attraverso il supporto o la creazione di contenuti utili alla propria rete (Be Helpful)
  4. Pay It Forward. Questo punto è fondamentale. A mio avviso rappresenta la vera linfa che mantiene in vita il social network che si è costruiti. Coltivare il proprio social network significa stimolare un continuo do ut des, favorendo uno scambio paritario tra chi il social network l’ha creato e chi il social network lo frequenta e lo vive per comunione di interessi. Non lo considero un punto finale. Tutt’altro. Lo intendo più come milestone evolutivo per la crescita della rete. Così come nei rapporti “analogici” una relazione equa ed appagante non fa altro che rafforzare un legame, così nei social network è fondamentale porre l’accento sulla soddisfazione e all’arricchimento continuo di tutte le persone coinvolte.

Cosa ne pensate? Pensate che l’ordine possa essere ancora differente?

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Cinque regole per migliorare i contenuti del vostro sito

5 Regole per migliorare i contenuti del vostro sitoQuante volte avete sentito queste frasi: “I siti in flash sono migliori perchè sono più belli” o, ancora (per chi è del campo) “Fatemi un sito emozionale, con delle immagini belle grosse“?

Ora le cose sono drasticamente cambiate perchè ognuno di noi può aprire il proprio sito personale in pochi secondi e gratuitamente. Di conseguenza il vero valore si è spostato da “esserci” a “esserci bene“. Quale è l’elemento che ci consente di distingerci dalla massa? Cosa ci aiuta a far emergere la nostra voce in mezzo a mille altre? Quale è il fattore che ci permette di acquisire sempre più lettori, followers o fans?

I motori di ricerca non valutano un sito dal suo aspetto grafico, ma da quello che c’è scritto dentro.
Va da sè, quindi, che il fattore sui cui porre l’attenzione sono i contenuti. I contenuti sono l’asset fondamentale per un sito web, il vero valore aggiunto di un progetto digitale, ecco perchè è necessario curarli e gestirli nel migliore dei modi.

La Content Strategy è l’attività che si occupa proprio della gestione dei contenuti e della loro proposizione all’interno dei vari canali digitali. La parola strategia non è certo messa a caso: ogni “luogo” virtuale necessità di linguaggi e approcci differenti a seconda degli interlocutori a cui si vuole rivolgere e alle finalità a cui il sito aspira.
Il caso dei siti internet aziendale, poi, è palese. Per molte società la cura dei contenuti pubblicati sul proprio sito  non è considerata un’attività importante, con la consequenza di pagine piene di testo ma senza senso, poco comunicative.

E’ doveroso quindi cominciare dalle basi e, prima di pianificare una piano editoriale di lungo termine, è meglio fissarsi bene in mente poche ma efficaci regole per migliorare i contenuti del proprio sito.

  1. Scrivete meno, non di più.
    Generalmente, i contenuti del vostro sito sono inutili se non assolvono almeno a uno o entrambi dei seguenti obiettivi:

    • Spiegano cose fondamentali del vostro business?
    • Aiutano i vostri lettori (o clienti) a svolger un compito ben preciso?

    Quanti dei vostri contenuti rispondono positivamente a queste domande? Se la percentuale è minore del 70% prenderei in seria considerazione una rivisitazione generale.
    Ma perchè avere meno contenuti? Ci sono almeno tre motivi per scegliere la formula “less is more”:

    • Meno conentenuti sono più semplici da gestire
    • Meno contenuti sono più facili da navigare
    • Meno contenuti sono più economici da prodorre.
  2. Siate coscenti dei contenuti presenti sul tuo sito.
    Gestire dei contenuti non è semplice.
    E’ bene, pertanto, aver sempre in mente quali sono i contenuti presenti nel sito per poter prendere decisioni importanti avendo una visione di massima completa.
    Solitamente, se il sito è molto grosso, occorre distingere in due fasi la catalogazione: content audit (quali sono i contenuti a disposizione?) e content evaluation ( di tutti i contenuti disponibili, quali sono veramente importanti?)
  3. Imparate ad ascoltare.
    Anche se questa è un’espressione ormai inflazionata, non c’è cosa più difficile da fare. Ma ascoltare cosa? Sostanzialmente due “voci”: innanzi tutto quella interna, perchè la responsabilità dei contenuti è condivisa tra più attori. E, in quanto persone, hanno delle esigenze che vanno prese in considerazione.  E poi quella esterna (sicuramente più importante): nessuno conosce meglio le necessità dei clienti se non i clienti stessi. Coinvolgiamoli, dedichiamo a loro del tempo, diamo loro gli strumenti giusti per parlare con noi.
  4. Impiegate una persona dedicata a seguire i contenuti.
    Qui non è possibile scendere a compromessi. Se per voi i contenuti sono veramente un fattore chiave, non potete pensare che la loro gestione sia uno dei tanti compiti di una persona. Serve una figura professionale che si dedichi full time a questa attività e che sposi in toto i tre punti precedenti.
  5. Chiedetevi sempre: “Perchè?”. Questa domanda è fondamentale quando si deve prendere una decisione sui contenuti. Chiedersi la motivazione dell’esigenza di un contenuto vi permetterà di capire se quel contenuto è veramente fondamentale o potrebbe essere superfluo.

Cominciate a tener presente queste regole, vedrete il vostro sito ( e la vostra azienda) ne risentirà positivamente.

Avete altre regole da proporre? Vi trovate d’accordo con questi cinque consigli o secondo voi manca qualcosa?

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Lavoro

8 regole per una presentazione vincente

8 regole per una presentazione vincente

Arrivate nell’ufficio del cliente, estraete il vostro notebook, lo collegate al video proiettore, state per cominciare la vostra presentazione. La tensione è alta, avete passato settimane a curare ogni parola, ogni immagine, ogni margine, cambiando più volte la scaletta delle slide fino a trovare l’alchimia perfetta. Avete la certezza di poter stupire tutti con la vostre idee sul progetto web che state proponendo.

Siete sicuri di aver curato tutto nei minimi dettagli? Oggi vi regaliamo 8 (fare le solite “dieci regole” ci è sembrato un po’ troppo inflazionato”) semplici trucchi per rendere le vostre presentazioni efficaci.

  • Andate oltre. Per ottenere una presentazione che possa lasciare chi vi ascolta senza parole non è sufficiente preparare una serie di slide che si alternano con transizioni mozzafiato. Occorre stupire, facendo vedere che sapete andare oltre i grafici e le frasi ad effetto che state proiettando. Studiate, documentatevi, siate sempre aggiornati.
  • Evitate l’overload informativo. Dare troppe informazioni porta con sè almeno due aspetti negativi: innanzi tutto rende nulla la vostra presenza (se tutto quello che dovete dire è scritto nelle slide, cosa presentate a fare?). In secondo luogo escludete la possibilità di aprire un dialogo con i vostri interlocutori, saltando a piè pari la fase più stimolante e costruttiva.
  • Allenatevi a presentare. Alcune persone hanno una propensione naturale al public speaking, riuscendo a catturare l’uditorio semplicemente con la gestualità o con il ritmo usato per scandire le parole. Se voi non siete tra questi fortunati, allora è il caso che vi alleniate per migliorare la vostra esposizione. Evitare noiose ripetizioni ed eliminare le pause snervanti tra una parola e l’altra è il primo passo verso la gestione della presentazione.
  • Evitare la comicità. Non siete Steve Jobs, i vostri interlocutori non pendono dalle vostre labbra per il solo fatto che state parlando. E, soprattutto, non si aspettano di divertirsi ascoltando le vostre parole. Pretendono solo di capire in modo chiaro quello che avete da dire. Evitate quindi battute forzate (stiamo parlando di presentazioni aziendali o no?) e cercate di mantenere sempre un tono professionale.
  • Proponete esempi solo quando servono davvero. A volte spiegare un concetto grazie ad un esempio è davvero illuminante e sottolinea la veridicità delle cose che state esponendo. L’importante è non abusarne, altimenti rischierete di passare per una persona non troppo sicura di ciò che afferma.
  • Mettete al centro chi vi ascolta. Ehi, non penserete di essere i protagonisti della presentazione, vero? Quando esponente un nuovo progetto siete come un sarto che sta confezionando un abito. Avete in mente i colori, scelto il materiale, individuato gli accessori, ma le misure non le dovete prendere su di voi, ma sul vostro cliente. Il vestito è per lui. Voi siete al loro servizio, non il contrario.
  • Parlate chiaro. Ok, siamo d’accordo che alcuni termini in English, facciano la loro bella figura. Ma siete certi che chi vi ascolta stia capendo tutto perfettamente? La maggior parte delle volte è proprio qui che si decide il successo e il fallimento di una presentazione: più riuscirete a farvi capire, più sono alte le possibilità di avere un feedback positivo.
  • Viva la semplicità. Alla sola pronuncia di “Powepoint” ad alcuni dirigenti viene la pelle d’oca. Se proprio non potete farne a meno cercate perlomeno di farcirle il meno possibile di testo ed usate il visual in modo intelligente. Se invece volete non passare inosservati, beh, seguite il primo punto di questo elenco e stupite chi vi ascolta con qualche trovata fuori dalle righe.