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La mia vacanza a Lampedusa, qualche pensiero sparso

Lampedusa é stata la meta della mia settimana di mare appena conclusa. Purtroppo la fortuna non mi ha assistito perché il vento di scirocco ha soffiato senza tregua sulla costa Sud, area dove sono presenti la maggior parte dei lidi che offre l’isola siciliana.

Raccolgo comunque alcune impressioni a caldo sull’esperienza: durante le giornate mi sono divertito ad osservare la vita e le abitudini di Lampedusa, dei suoi abitanti e dei turisti.

Lampedusa é sorriso

L’isola é la patria dell’accoglienza: la disponibilità e la simpatia sono un tratto distintivo dei lampedusani. Se ci siete stati e non vi ritrovate in quello che dico, fidatevi, la persona che avevate davanti non é originaria di Lampedusa. E non si tratta solo di amore per il turismo, attivitá che dá lavoro tutti gli abitanti dell’isola: é proprio un modo di porsi verso l’altro. Sono certo che questa virtù si cresciuta nell’animo degli isolani da quando il loro paese ospita chi crede che in Italia possa esserci un avvenire migliore.
Anche in giorni in cui il flusso di immigrati si é intensificato, non ho mai sentito nessuno del posto lamentarsi per la situazione.

Lampedusa cela ma non rinnega

Un breve accenno proprio alla questione immigrati: l’isola é costantemente piantonata da qualsiasi tipo di forza dell’ordine: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, perfino militari dell’esercito. Non c’é via nella quale non si sia una camionetta o un agente. Sulle (poche) strade che innervano l’isola si incontrano spesso le loro jeep. In questa settimana mi é capitato di girare interamente l’isola in auto e non ho visto nessun immigrato, nessuna barca, nessun trasferimento nei centri di prima accoglienza di cui, peraltro, ignoro tuttora l’ubicazione. Si preserva ovviamente il turismo e l’organizzazione dell’isola fa in modo di non far incrociare mai le due realtà che la caratterizzano.

Panda noleggio Lampedusa
La Panda che ho preso a noleggio. Si accendeva, e questo mi bastava

Lampedusa é il paese con il più vasto riutilizzo  di auto usate

Avete recentemente venduto una vecchia Panda, una Punto cabrio, un quad o uno scooter? C’é una buona probabilità che il vostro macinino sia stato dirottato su a Lampedusa. Sull’isola ci sono decine di noleggi che mettono a disposizione automezzi di ogni tipo. Ma, su tutte, c’é un modello che fa storia a sé e potrebbe essere tranquillamente definito come l’auto ufficiale dell’isola: la Citroën Mehari. Credo che tutta la produzione mondiale di questo modello sia confluita in questa piccola isola al centro del Mediterraneo.
Se vuoi fare una vacanza a Lampedusa fino in fondo, la Mehari deve essere il mezzo che ti scorrazzerà in giro.
Tutti gli automezzi in grado di essere messi in moto possono entrare nelle flotte degli autonoleggi di Lampedusa: fa niente se le porte non di chiudono, le frecce non funzionano o il volante é fuori asse di oltre 45°: se può essere accesa e accelerando si sposta in avanti, allora é noleggiabile. Unico vantaggio: anche se l’auto non si chiude non c’é da preoccuparsi. Dopo una notte in strada la ritroverete esattamente dove l’avete lasciata.

A Lampedusa é tutto relativo

Complice la lontananza dalla terra ferma, sembra che anche il legame con la legge sia un po’ più debole. Il casco in motorino é un optional del tutti (turisti e isolani) fanno volentieri a meno, le precedenze alle rotonde si regolano sulle consuetudini, il divieto di accesso é una convenzione ma niente di più. Il cartello di divieto di sosta? Una decorazione della strada. Il Codice della strada ha su quest’isola un’applicazione del tutto arbitraria.
Anche le spiagge non sono da meno: la maggior parte di quelle “attrezzate” sono in realtà abusive: tranche in pochissimi casi, chi ha un baretto vicino al mare noleggia lettini e ombrelloni senza essere autorizzato.
Per quanto riguarda i negozi, invece, anche qui ho notato una certa pigrizia nello stampare lo scontrino o emettere una ricevuta (il tizio del noleggio si stava dimenticando, anche se c’erano in ballo 250€). Ma, del resto, anche a Milano la solfa non é poi così diversa.

A Lampedusa ha tutto più sapore

Qui una pesca non ha solo l’aspetto di una pesca, ma ne ha anche il sapore. Sembra una banalità, ma é una delle cose che mi ha maggiormente impressionato di tutta la vacanza. Sull’isola si mangia mediamente bene e a costi contenuti. Credo sia uno dei pochi posti in Italia che vanta una rosticceria segnalata sulla guida Michelin.

Sul mare, purtroppo, posso dire poco anche se sarebbe l’aspetto sul quale spendere qualche parola in più rispetto a tutto il resto. Il meteo avverso non mi ha permesso di godermelo in tutta la bellezza da molti decantata e quindi il mio giudizio risulterebbe troppo parziale. La Spiaggia dei Conigli é, secondo Trip Advisor, la spiaggia più bella del mondo. Io ci sono tornato due volte: la prima me ne sono andato deluso dopo aver trovato l’acqua sporca e molte alghe a riva. La seconda volta (unico giorno della settimana senza scirocco) effettivamente si é mostrata in tutta la sua bellezza.
Non posso dire altrettanto delle altre calette che ho avuto modo di vedere.

Tornerò a Lampedusa? Ci penserò su.

 

Di Matteo Galli

Classe '83. Le cassette prima le ho usate con un Commodore 64 e solo dopo in un Walkman. Connesso dal 1993, senza soluzione di continuità. Interista integralista. Apple addicted. Milanese di nascita. Partenopeo d'adozione.
Head of Communication in bSmart Labs e consulente di comunicazione digitale con particolare focus sui liberi professionisti e le micro imprese.