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La tettonica dei pensieri

Marc si sedette sul settimo gradino. I suoi pensieri si urtavano, si accavallavano oppure si allontanavano gli uni dagli altri. Come le placche della crosta terrestre, tutte impegnate a slittare su quella roba scivolosa e calda che c’è sotto. Sul mantello incandescente. E’ spaventosa questa storia di placche impazzite sulla superficie della terra. Non c’è verso di farle star ferme. La tettonica delle placche, si chiama così. La tettonica dei pensieri. Gli slittamenti continui e ogni tanto, inevitabilmente, il pigia pigia. Con le seccature che ne conseguono. Quando le placche si discostano, si ha un’eruzione vulcanica. Quando le placche si scontrano, idem.

FRED VARGAS, Chi è morto alzi la mano [pag. 100], 2006 EINAUDI

Di Matteo Galli

Classe '83. Le cassette prima le ho usate con un Commodore 64 e solo dopo in un Walkman. Connesso dal 1993, senza soluzione di continuità. Interista integralista. Apple addicted. Milanese di nascita. Partenopeo d'adozione.
Head of Communication in bSmart Labs e consulente di comunicazione digitale con particolare focus sui liberi professionisti e le micro imprese.